Il ‘Giorno del ricordo’: quest’anno in tono minore, ma non meno importante. Anzi

Il ‘Giorno del ricordo’, solennità civile nazionale italiana, istituita il 30 marzo 2004 con la legge n. 92, dal Governo Berlusconi, questo 10 febbraio del 2021 sarà celebrata, come prevedibile causa covid-19, in tono minore senza manifestazioni pubbliche.

Questo non ne riduce l’importanza, perché è la sua ragione stessa che ne segna il significato e la rilevanza. Con essa si ricordano, i massacri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata. Vuole «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».

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In questa giornata la memoria è rivolta al ricordo dei 350 mila italiani che dopo la seconda guerra mondiale dovettero abbandonare l’Istria, la Dalmazia e la città di Fiume. A questo si aggiungono le violenze perpetrate dalle truppe del maresciallo Tito contro i nostri connazionali. I partigiani jugoslavi, infatti, su ordine di Tito, nei mesi successivi alla guerra, hanno ucciso migliaia di italiani (secondo alcune fonti più di dieci mila).

Gran parte di loro furono gettati, ancora vivi in profonde voragini carsiche, le foibe. Altri furono internati nei campi di concentramento slavi, dove trovarono la morte. Nel 1945, mentre l’Italia festeggiava la liberazione dal nazi-fascismo, nelle zone nord-orientali si consumava un’immane tragedia.

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Le violenze dei partigiani comunisti slavi furono a lungo taciute. Complici i vari governi che nel dopoguerra non vollero mai ammettere le violenze perpetrate dalle milizie titine. Ma gli italiani veri non hanno dimenticato e non dimenticano. Così come non dimenticheranno le vittime del coronavirus.

A Napoli il Comitato 10 febbraio ha organizzato per le ore 18, presso i giardinetti di Piazza Mercadante, un «presidio per ricordare tutti coloro che preferirono morire italiani, piuttosto che rinunciare alla propria identità».

Alle ore 18.30 invece si terrà la videoconferenza in diretta facebook sulla pagina di Luigi Rispoli, dirigente nazionale di Fratelli d’Italia, per «provare a ricostruire quegli eventi drammatici, e a capire come mai questa tragedia è stata confinata nel regno dell’oblio per quasi sessant’anni». All’evento, oltre a Rispoli parteciperanno il giornalista Alessandro Sansoni, Gianluca Esposito, vice presidente nazionale Endas, Luca Scancariello e Gennaro Ruggiero della direzione nazionale di FdI.

Setaro

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