Minorenne rapito a San Giorgio a Cremano: in manette altri 2 del commando

Il 15enne fu rapito a scopo di estorsione

Era composto da tre persone il commando che l’8 aprile 2025, a San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, rapì a scopo estorsione – venne chiesto un milione e mezzo di euro di riscatto mai pagato – il 15enne, figlio di un imprenditore titolare di un autolavaggio: dopo l’arresto di un primo componente del gruppo, Amaral Pacheco De Oliveira, il giorno stesso del rapimento, la polizia di Stato e la guardia di finanza di Napoli, coordinate dalla Dda (pm Henry John Woodcock), hanno arrestato altre due persone, chiudendo il cerchio sulla vicenda. Si tratta di una persona già nota alle forze dell’ordine, ritenuta legata alla camorra, e del cugino a cui gli inquirenti contestano, in concorso, il reato di sequestro di persona a scopo di estorsione.

Il 15enne la mattina dell’8 aprile scorso venne afferrato e trascinato a bordo di un furgone e portato in un’abitazione nel quartiere Barra di Napoli dove rimase per otto ore ostaggio dei suoi rapitori su una sedia, legato mani e piedi e con un cappuccio in testa, per poi essere liberato nei pressi di uno svincolo della tangenziale di Napoli in direzione Licola. Il giorno stesso del rapimento venne individuato e bloccato il primo componente del gruppo, Amaral Pacheco De Oliveira, poi sottoposto a fermo convalidato dal gip che dispose per lui il carcere.

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La stessa indagine ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati del padre del 15enne, a cui la Dda e gli investigatori della Squadra Mobile e del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli contestano il reato di riciclaggio aggravato. L’iscrizione del padre del 15enne emerse nel corso di una perquisizione eseguita dalle forze dell’ordine il 16 luglio 2025

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