Numerose «vittime» eccellenti dalle urne
Non soltanto nuovi ingressi: le elezioni regionali campane hanno certificato l’uscita di scena di numerosi consiglieri che non hanno ottenuto la riconferma. Una delle bocciature più eclatanti è quella di Tommaso Pellegrino di Italia Viva, che nella circoscrizione di Salerno totalizza 15.610 preferenze senza però riuscire a rientrare. Nel centrodestra la situazione non è diversa: Franco Cascone di Forza Italia, forte di 12.048 voti, resta fuori, così come l’ex consigliere regionale di Fratelli d’Italia Nunzio Carpentieri, che si ferma a 3.567 preferenze.
La tornata elettorale è stata particolarmente severa anche nel Movimento 5 Stelle: non saranno presenti in aula né Vincenzo Ciampi, che raccoglie 3.129 voti, né Michele Cammarano (4.176 voti), escluso anch’egli. L’elenco delle mancate riconferme prosegue con Roberta Gaeta di Alleanza Verdi e Sinistra (3.980 voti), un’altra presenza consolidata che non trova spazio nella nuova formazione.
Nel capitolo dedicato alle liste civiche emergono ulteriori nomi di rilievo: nella lista A Testa Alta non riescono a superare la soglia Vittoria Lettieri (14.323 voti, tra le più votate tra gli esclusi), Carmine Mocerino (11.033) e Diego Venanzoni (10.977). Nella stessa compagine rimane fuori anche Erasmo Mortaruolo, eletto nel 2020 con il Pd e ora fermo a 2.762 voti nella circoscrizione di Benevento.
Il quadro delle esclusioni colpisce duramente anche l’area riformista. In Italia Viva non ottengono la conferma Maria Luigia Iodice, che a Caserta si arresta a 4.014 preferenze, e Maria Grazia Di Scala, passata di recente da Fratelli d’Italia al partito renziano, che nella circoscrizione di Napoli non supera i 2.232 voti.
Ciarambino e gli altri
Valeria Ciarambino, per anni esponente di spicco del Movimento 5 Stelle, poi confluita nel misto e di recente approdata nel Partito socialista italiano. Nonostante il percorso politico articolato, nella circoscrizione di Napoli si ferma a 3.400 voti, molto lontana dalle prime posizioni della lista. Nel Psi restano fuori anche Fulvio Frezza (6.690 voti), Luigi Cirillo (4.444) e Giuseppe Sommese, terzo con 9.633 preferenze ma superato dall’unico eletto, il consigliere uscente Giovanni Mensorio.
A completare il quadro degli esclusi c’è Maria Muscarà, candidata da indipendente nella lista Cirielli Presidente. Nonostante una storia politica caratterizzata da una ferma opposizione al presidente De Luca – prima nei 5 Stelle e poi nel gruppo Misto – nella circoscrizione di Napoli si ferma a 1.165 voti.
La lunga serie di uscenti non riconfermati comprende infine Pasquale Di Fenza, espulso da Azione e poi candidato con Forza Italia: nella circoscrizione di Napoli ottiene 1.208 preferenze, insufficienti per tornare in Consiglio. Neppure la visibilità garantita dalla tiktoker Rita De Crescenzo, che aveva sostenuto la sua candidatura sui social, è riuscita a spingere Di Fenza verso la rielezione.




