Un percorso sempre in ascesa che intreccia tradizione e innovazione
Cresciuta nel quartiere romano di Garbatella, Tiziana Tosca Donati, in arte Tosca, intraprende il suo percorso artistico tra teatro (percorso che comincia in una piccola compagnia di Checco Durante) e musica (notata da Renzo Arbore durante un piano bar, che la ingaggerà nella trasmissione televisiva «Il caso Sanremo» con Lino Banfi), fino a debuttare nel 1989 con la colonna sonora «Carcere ’e mare» del film «Scugnizzi» di Nanny Loy. Nel 1992 pubblica il primo album, «Tosca», e partecipa al Festival di Sanremo con «Cosa farà Dio di me».
- L’Inno del Giubileo ed innumerevoli spettacoli teatrali
- Dal cinema al ritorno al Festival di Sanremo
- Tra palchi internazionali e il nuovo album
- Lavori discografici, riconoscimenti e la vittoria al Festival di Sanremo
- La rinascita dal vivo e il respiro globale
- Dal tour in Brasile all’omaggio a Roberto Murolo e alla musica popolare romana
- Tra celebrazioni e nuovi traguardi
- Da testimonial ai premi alla carriera
- Il brano scelto: Il suono della voce
L’anno successivo dà vita al secondo lavoro, «Attrice», e inaugura una stagione di collaborazioni d’autore come Renato Zero, Lucio Dalla, Riccardo Cocciante, nel 1996 con la vittoria al Festival di Sanremo grazie al brano «Vorrei incontrarti fra cent’anni» cantato con Ron. Nello stesso periodo escono la raccolta «L’altra Tosca» e la title track del film «Jane Eyre».
Nel 1997 torna sul palco dell’Ariston con «Nel respiro più grande» e pubblica l’album «Incontri e passaggi», arricchito da firme prestigiose come Ennio Morricone e Ivano Fossati. Nello stesso anno presta la voce al film d’animazione «Anastasia» e conquista il pubblico teatrale con il musical «Sette spose per sette fratelli». La sua intensità interpretativa le vale la Targa Tenco 1997 come migliore interprete.
L’Inno del Giubileo ed innumerevoli spettacoli teatrali
Nel 2000 la sua voce diventa simbolo spirituale con «Mater Iubilaei», l’inno del Giubileo, che la porta a esibirsi sotto la grotta di Lourdes: un primato mondiale. L’anno successivo è protagonista con Giampiero Ingrassia nell’opera «Salvatore Giuliano», mentre nel 2002 divide la scena con Carla Fracci nello spettacolo «Wozzeck, Lulu, la morte e gli altri» per la regia di Beppe Menegatti al Teatro dell’Opera di Roma e affronta il testo dirompente dei «Monologhi della vagina», regia di Emanuela Giordano.
Il 2003 segna una svolta autoriale con «Notte in bianco», teatro-canzone legato al suo album «Sto bene al mondo». Nei tre anni successivi interpreta Jenny nell’«Opera da tre soldi» di Brecht e Nadia nel «Tango delle ore piccole», sempre accanto a Massimo Venturiello, senza dimenticare l’omaggio alla tradizione romana con «Semo o nun semo» di Nicola Piovani.
Dal cinema al ritorno al Festival di Sanremo
Nel 2005 debutta ad Asti Teatro con «Romana», tributo a Gabriella Ferri, che diventa anche un disco live nel 2006. Nello stesso anno partecipa al film «Baciami piccina» e ottiene la candidatura al Nastro d’Argento per la canzone originale «Tra cielo e terra». Dal 2006 al 2008 veste i panni di Lucia nello spettacolo «Gastone» di Ettore Petrolini.
Il 2007 la riporta al Festival di Sanremo con «Il terzo fuochista», mentre nel 2008-2009 interpreta Gelsomina nel toccante adattamento teatrale de «La strada». Infine, dal 2009 al 2011, torna al teatro-canzone con «Musicanti (Sonata a Cosimina)», ancora sotto la regia di Venturiello. Un percorso che testimonia la versatilità di Tosca: voce intensa, interprete raffinata e artista capace di fondere musica e teatro in un linguaggio unico.
Tra palchi internazionali e il nuovo album
Nel 2010 presta la sua voce alla composizione «La corona di Tombacco» di Marco Betta e incide il disco «Trentino senza tempo» (CD di musiche del Trentino). L’anno successivo porta in scena la canzone di protesta «Il bel paese degli animali» e recita ne «Il borghese gentiluomo» di Molière, spettacolo che rimarrà in cartellone fino al 2013.
Tra il 2011 e il 2013 arricchisce il suo repertorio teatrale con «Italiane» (regia di Emanuela Giordano) e il suo spettacolo «Zoom spartito cinematografico» (testo e regia di Massimo Venturiello e direzione musicale di Ruggiero Mascellino), mentre sul fronte discografico collabora con Ivan Lins nell’album «InventaRio» e con Nicola Piovani in «Cantabile» con il brano «Il merlo innamorato».
Nel 2014 pubblica «Il suono della voce», album che mescola lingue e tradizioni, seguito nel 2015 dal debutto teatrale de «Il grande dittatore», prima trasposizione mondiale del capolavoro di Chaplin. Nel 2016 conquista il pubblico internazionale con concerti ad Algeri e Tunisi, diventando la prima artista italiana inserita nel festival «Jazz à Carthage».
Lavori discografici, riconoscimenti e la vittoria al Festival di Sanremo
Il 2017 la vede protagonista all’Auditorium Parco della Musica con il concerto «Appunti musicali dal mondo», trasformato poi in album. Nel 2018 omaggia Roma al Circo Massimo e presta la voce alla colonna sonora di «A casa tutti bene», film di Gabriele Muccino, brano candidato ai David di Donatello. Nello stesso anno il suo tour internazionale diventa documentario, presentato alla Festa del Cinema di Roma.
Il 2019 è un anno di riconoscimenti: collabora con Tété Alhinho nel brano «Scutam es Morna», vince la Targa Tenco nella categoria «Album a progetto» con «Viaggio in Italia» e pubblica l’album «Morabeza», ricco di collaborazioni con artisti di fama mondiale.
Nel 2020 approda al Festival di Sanremo con «Ho amato tutto», premiato dall’orchestra e accompagnato da un videoclip firmato Ferzan Ozpetek. Lo stesso anno ottiene due Targhe Tenco e un Nastro d’Argento come «Protagonista dell’anno» grazie al documentario «Il suono della voce». In autunno porta la sua sensibilità anche in radio con il programma «D’Altro Canto» su Rai3, affiancata da grandi nomi della musica italiana e internazionale.
La rinascita dal vivo e il respiro globale
Dal 2021 al 2023 Tosca ha vissuto una fase di intensa attività che ha segnato una nuova maturità artistica, tra produzioni discografiche, tournée internazionali e progetti teatrali.
Il 14 febbraio 2021 pubblica in edizione limitata la raccolta «D’Altro Canto», con le cover eseguite durante la trasmissione radiofonica, accompagnata dal videoclip di «Vissi d’arte» girato al Teatro dell’Opera di Roma, luogo simbolico del debutto della Tosca di Puccini.
Dopo la pausa forzata della pandemia, il 30 ottobre 2021 torna finalmente dal vivo con l’album «Morabeza», presentato in un tour che parte da Napoli e tocca teatri italiani ed europei, fino a Dubai, Abu Dhabi, Algeri e Oran. Il 27 aprile 2022 lancia le versioni internazionali del brano «Ho amato tutto»: «Lo he amado todo» in catalano, «Amado tudo» in portoghese e «J’ai tout aimé» in francese, confermando la sua vocazione cosmopolita.
Dal tour in Brasile all’omaggio a Roberto Murolo e alla musica popolare romana
Sempre nel 2022 porta il tour in Brasile, in concomitanza con l’uscita del disco «Morabeza» sul mercato locale, e a dicembre pubblica «Morabeza Rendez-vous live», album con diciassette tracce registrate durante il lungo viaggio musicale. Chiude l’anno con cinque concerti all’Auditorium Parco della Musica di Roma, sotto il titolo «Morabeza Rendez-vous. Festa a Roma».
L’estate 2023 la vede protagonista con «Tosca Quintet», spettacolo che intreccia violoncello, chitarra, percussioni e voci, e con «Sto core mio», omaggio a Roberto Murolo. Il 12 luglio si esibisce a Parigi, sul Quai de Célestins, per il gran finale del festival «Dolcevita-sur-Seine» con una nuova versione di «Romana», spettacolo dedicato alla musica popolare di Roma.
A novembre 2023 torna in Sud America con una serie di concerti in Argentina e Paraguay, accolti da grande entusiasmo. Al rientro in Italia incide il singolo «Non so dirlo (Algo contigo)», adattato in italiano da Joe Barbieri.
Tra celebrazioni e nuovi traguardi
Nel 2024 Tosca inaugura la sua residenza artistica all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Il 1º gennaio festeggia i trent’anni di carriera con il concerto «Unico» e quattro serate speciali di «D’Altro Canto», format nato come programma radiofonico e poi album, ora trasformato in evento teatrale. Per celebrare questo percorso pubblica l’album «Sto core mio», registrato al Teatro Trianon di Napoli e dedicato a Roberto Murolo.
La sua voce si intreccia con quella di Francesco Guccini in una delle due versioni di «Bella ciao» pubblicate su 45 giri, cantata in italiano e in farsi. Nello stesso periodo partecipa al progetto «Piccoli fragilissimi film – Reloaded» di Paolo Benvegnù con il brano «Cerchi nell’acqua», rivisitazione a vent’anni dall’uscita del disco originale.
Da testimonial ai premi alla carriera
Il 2024 è anche l’anno delle collaborazioni: duetta con Simona Molinari nel progetto-omaggio a Mercedes Sosa «Hasta siempre Mercedes» e presta la sua voce a «Un ballo liscio, vol. 2» di Riccardo Tesi & Claudio Carboni, interpretando i classici «Romagna mia» e «Cielo azzurro».
Nel mese di giugno diventa testimonial della «Festa della Musica» e torna sul palco con il concerto «La Bella Estate», un viaggio tra brani storici e nuove proposte, capace di sprigionare tutta la sua energia interpretativa.
I riconoscimenti non mancano: nel 2024 riceve il «Premio Betti Zambruno» alla carriera, il «Premio Margutta» e il «Premio Maria Carta». Nel settembre 2025, al Parco del Celio davanti al Colosseo, le viene conferito il prestigioso «Premio Lunezia Antologia» per aver esaltato, con il suo talento vocale e interpretativo, le qualità musical-letterarie delle sue canzoni.
Il brano scelto: Il suono della voce
Il brano scritto da Ivano Fossati e interpretato da Tosca è come un ritratto musicale che riesce a racchiudere l’essenza dell’amore in tutte le sue declinazioni: emozioni, sfumature, nomi e sensazioni. La scrittura di Fossati, elegante e profonda, ha la capacità di trasformare un sentimento universale in poesia. Una preziosa gemma da custodire, piccoli doni che illuminano il panorama musicale con la loro intensità grazie alla voce, l’anima interpretativa di Tosca.
Accarezzo il tuo vestito con la mano
ma non è abbastanza per l’amore
tu sei lontano e avrei tanto bisogno di te
come si ha bisogno d’aria
di una tazza di caffè ogni tanto
di facce aperte
di strade nuove
sono una ragazza timida
che crede ancora nel domani
e non sai quanti nomi gli ho dato all’amore
e non sai quanti nomi lui ha dato a me
e non sai quanti nomi gli ho dato
Ne dice di cose il suono della voce
di due che parlano d’amore in un portone
e gli bastano due minuti
due minuti e due parole
ma io, io non posso aspettare
come posso ritrovarti
se il telefono ha suonato solamente nel mio cuore
è l’effetto che mi fai
è l’effetto che mi fa questa vita
spirituale o materiale
se tu fossi qui mi diresti lascia andare
ma con tutti i nostri sbagli di tempo ne rimane
e io spero di non perderti mai
io spero di non perderti
spero di non perderti mai
spero di non perderti
l’amore pietra scolpita
perfino nei miei sogni e non sarò mai abbastanza decisa
d’ascoltare quella voce che mi dice
di restare in cima alla mia vita
ma se leggi tra le righe nemmeno una parola offesa
ma una calma improvvisa
la mia parte sulla scena non è un’ombra sospesa
e allora spero di non perderti mai
io spero di non perderti
spero di non perderti mai
io spero di non perderci
non sai quanti nomi gli ho dato all’amore
non sai quanti nomi lui ha dato a me
non sai quanti nomi gli ho dato




