Club ha fiducia in lui ma si rincorrono voci di dimissioni del mister
Nei prossimi giorni, ma non c’è ancora una data, l’allenatore del Napoli, Antonio Conte, parlerà con il presidente Aurelio De Laurentiis del difficile momento che sta vivendo la squadra azzurra. Nelle ultime ore si sono rincorse le voci addirittura di sue possibili dimissioni, visto che di esonero non se ne parla nemmeno essendo immutata la fiducia nei suoi confronti del patron azzurro, ma per ora si va avanti in cerca di una soluzione non traumatica. Idee del tecnico inascoltate, giocatori che perdono la manovra cercando singolarmente di inventare in attacco, difesa titolare che non regge.
È del resto un Napoli in crisi quello reduce dal ko di Bologna, nella terza partita di seguito senza gol, dopo due 0-0 in casa contro Como e Eintracht e la quinta sconfitta negli ultimi 6 match lontani dal Maradona. La squadra, che non segna da tre partite, è scivolata ora dal primo al quarto posto in campionato, mentre in Champions è all’ultimo posto utile per gli spareggi.
Conte si è trovato un’infermeria sempre piena, con una squadra che non ha più vinto da quando ha perso anche De Bruyne, e in queste settimane ha cercato di far tornare il suo Napoli al gioco che ha sempre funzionato, ma ieri ha ammesso a Bologna di aver perso il polso della squadra, da cui non si sente più ascoltato.
Le parole del mister
«Sono preoccupato – ha detto – cinque sconfitte dall’inizio dell’anno a questo punto sono troppe per una squadra che è stata etichettata come quella che doveva ammazzare il campionato. Quando si perde non è un caso: c’è qualcosa di reiterato. Noi dobbiamo pensare di affrontare seriamente alcune situazioni e possibilmente risolverle. Nel calcio il compitino non basta: serve passione, entusiasmo, cuore. Cose che il Bologna ha messo in campo, mentre noi ci siamo sciolti. Un allenatore deve entrare nella testa e nel cuore dei suoi, a patto che il cuore ci sia, perché un trapianto non posso farlo. Dovrò parlare con il club».
Conte dipinge una squadra alla deriva e ne parlerà con il presidente De Laurentiis, perché su di sé è netto: «Non c’è – ha detto ieri – quell’alchimia per lottare tutti insieme e per superare i momenti di difficoltà e io non sto facendo un buon lavoro perché non sono entrato dentro i giocatori. Io non voglio accompagnare i morti: se abbiamo voglia di rimetterci in carreggiata e cambiare il trend bene, altrimenti bisogna che ognuno si prenda delle responsabilità ed io sono il primo».
Cosa significa? Il tecnico sarebbe pronto a lasciare se non trovasse le risposte alle sue domande? Dopo il ko di ieri il tecnico salentino è andato a Torino per il 18esimo compleanno della figlia. Gli allenamenti riprenderanno mercoledì ma il tecnico è stato chiaro anche con la squadra azzurra negli spogliatoi, in una riunione pesante per la squadra, che deve cambiare rotta perchè altrimenti si ritroverà da sola.
L’allenatore leccese ne parlerà nei prossimi giorni con De Laurentiis che ha piena fiducia in lui e che è pronto anche a una sua riunione con il tecnico nello spogliatoio per far capire alla squadra che bisogna cambiare rotta. Il rush di 7 partite in 22 giorni porta 3 ko, 2 vittorie e 2 0-0 con con 10 gol subiti e 6 fatti. Da oggi 11 azzurri sono nelle nazionali, gli altri hanno 48 ore per riflettere, Conte non aspetta più.
De Laurentiis: «Dimissioni sono una favola. Conte uomo vero»
«Leggo sul web la favola delle dimissioni di Conte. Io amo molto i social perché sono un modo contemporaneo e veloce di far viaggiare i pensieri. Ma voi sapete che non sempre i pensieri sono giusti o condivisibili», ha scritto il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis su X, smentendo le voci che si sono rincorse in giornata di un possibile addio di Conte.
«Ai tifosi che hanno letto qualche stupidaggine – ha aggiunto – dico: sono orgoglioso di avere al mio fianco e al fianco del Napoli e dei calciatori un uomo vero come Antonio Conte, capace di sacrificare ogni secondo della sua vita per la sua professione, con estrema generosità e dedizione. Questa è la garanzia più importante che si possa dare oggi a un club, ai calciatori e a tifosi esigenti come quelli del Napoli».




