Mezzogiorno: tra opportunità e sfide, il valore delle utility cresce a 8,3 miliardi

Presentato il Rapporto Sud 2025 redatto da Utilitalia e Svimez

Il Mezzogiorno non è un problema, ma una straordinaria opportunità per l’Italia intera. Questo il messaggio chiaro emerso durante la presentazione del Rapporto Sud 2025 redatto da Utilitalia e Svimez, alla quale ha partecipato Marco Cerreto, deputato di Fratelli d’Italia e capogruppo in Commissione Agricoltura.

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Secondo il report, il sistema delle utility meridionali ha generato nel 2024 oltre 8,3 miliardi di euro di valore aggiunto, pari al 27,3% del totale nazionale del comparto. Il settore occupa circa 112mila addetti, con una crescita di 5mila posti di lavoro rispetto al 2021, e registra una produttività media di 75.348 euro per addetto, superiore del 17,3% rispetto alla media industriale dell’area.

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«Le utility del Sud generano valore, competenze e occupazione, rappresentando un pilastro della nostra infrastruttura energetica, idrica e ambientale – ha sottolineato Cerreto –. Ora la sfida è trasformare questi numeri in cantieri, opere concrete e lavoro vero».

Il governo Meloni, ha ricordato il deputato, ha dato un impulso decisivo alla governance dei fondi e alla programmazione territoriale, rimettendo ordine nel sistema e rafforzando il ruolo del Mezzogiorno nello sviluppo nazionale. Il PNRR, con una dotazione di oltre 10 miliardi complessivi, vede il 40% delle risorse destinate al Sud, ma i progetti richiedono ora un’accelerazione: il 69% è in fase di collaudo, solo l’1,2% è concluso e resta da avviare il 2,5% degli interventi.

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Le priorità

Tra le priorità indicate dal rapporto figurano lo sviluppo degli impianti per l’economia circolare, il rafforzamento della rete idrica e la produzione di energia pulita. La chiusura del gap impiantistico può generare fino a 1,2 miliardi di Pil aggiuntivo e 21mila nuovi posti di lavoro, rendendo queste infrastrutture non solo un elemento di sostenibilità, ma anche una leva industriale ed economica fondamentale per il Sud.

«Difendere la sovranità idrica ed energetica significa difendere la libertà e l’identità del Paese – ha concluso Cerreto –. La nostra linea è chiara: non assistenzialismo, ma responsabilità e fiducia. Il Sud ha tutte le carte in regola per essere protagonista del futuro dell’Italia, e il governo continuerà a sostenerlo con determinazione».

Il Rapporto Sud 2025 conferma così che, in un quadro congiunturale complesso, le utility del Mezzogiorno sono resilienti, strategiche e in grado di consolidare la loro funzione economica e industriale, a patto che le opportunità vengano trasformate in azioni concrete e cantieri aperti.

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