Piazza Plebiscito, i comitati attaccano il Comune: «Super sconti per i concerti»

I cittadini: Guadagni minimi e piazza occupata per oltre un mese

Nel mirino dei comitati cittadini torna il Comune di Napoli. Dopo le proteste dei giorni scorsi per l’invivibilità della zona di Piazza Plebiscito durante il mese di settembre, i residenti rincarano la dose con nuovi documenti ottenuti tramite accesso agli atti. I gruppi “Felix” – rappresentato da Antonella Esposito, Alessandra Caldoro e Ianuaria Porimallo – e il “Comitato per la valorizzazione e salvaguardia di Monte Echia”, rappresentato da Linda Irace, hanno diffuso i provvedimenti con cui Palazzo San Giacomo ha autorizzato il “Napoli Città della Musica – Live Festival 2025”.

Entrambi i comitati, già tra i promotori di una raccolta firme contro l’occupazione continuativa di Piazza Plebiscito, hanno reso noti i dati per dimostrare che i benefici economici per il Comune sono stati minimi, mentre gli organizzatori hanno ottenuto condizioni particolarmente vantaggiose.

Pubblicità

Gli atti: sconti e rinunce per gli organizzatori

«Super sconto per i concerti al Plebiscito. Il dato che emerge è un forte sconto alla società che ha per così dire “noleggiato” lo spazio, e la rinuncia ai rimborsi per gli straordinari dei dipendenti di Asia e della Polizia municipale. E questo, è scritto negli atti “con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di un turismo musicale nonché di diffondere l’eccellenza della cultura e dell’arte della città e del territorio”».

Le cifre: 237mila euro per la concessione della piazza

«Il Comune – sottolineano – per concedere l’uso della piazza per il periodo tra il 28 agosto e il primo novembre ha incassato 237.164,00 euro. A pagare sono stati le società che rappresentano i singoli artisti moltiplicando lo spazio occupato per la tariffa base di 13,6 per metro quadro. Il totale è stato poi diviso per tre. Ogni società ha dunque pagato solo un terzo ricevendo uno sconto più che sostanzioso».

Pubblicità Federproprietà Napoli

«A spendere di più è stato ovviamente Gigi D’Alessio che per dieci concerti ha versato appena 70.999,77 euro. Poco più di settemila euro a serata. Secondo in classifica Nino D’Angelo che per due sere ha speso 44.071,77. Una differenza dovuta alla suddivisione dei cosiddetti “oneri comuni”. Nello spazio occupato sono stati sistemati circa dodicimila posti con un costo per ogni biglietto tra gli 80 e i 40 euro. Gli incassi sono stati dunque multimilionari».

«La soprintendenza, dal canto suo – proseguono i rappresentanti dei comitati –, ha concesso numerose deroghe al decreto di tutela della piazza del 2013 che non potrebbe in nessun modo essere violato. Uno caso per tutti: lo spazio non può essere occupato per più di sette giorni consecutivi e tra un evento e l’altro devono intercorrere dieci giorni. Per la rassegna in oggetto le installazioni sono rimaste al loro posto per più di un mese».

Setaro

Altri servizi

Il sindacato chiama… Il gruppo Md non risponde

I lavoratori denunciano difficili condizioni di lavoro Con una PEC inviata alla direzione di MD e firmata dal responsabile metropolitano Matteo Vitagliano, la segreteria del...

Dopo 13 anni e 7 processi per Emanuele non c’è ancora giustizia: «Il suo assassino è libero»

La madre: «Vorrei che riposasse in pace» Si terrà domani presso la Corte di Appello del tribunale dei Minori di Napoli, il processo per la...

Ultime notizie

Travolto mentre attraversava sulle strisce: denunciato il pirata della strada

Il conducente accusato di omicidio stradale Lo scorso lunedì 29 settembre, Marco Ioime, 44 anni, è stato travolto e ucciso da un’auto pirata mentre attraversava...

Movida rumorosa: il Tar impone al Comune di Napoli di intervenire entro 30 giorni

La sentenza riguarda piazza Bellini, via Cisterna Dell’Olio e vico Quercia È arrivata l’ultima sentenza del Tar Campnia. Il Comune di Napoli dovrà prendere provvedimenti...

Uomo costringe la compagna a dormire in videochiamata per controllarla

Le violenze anche dopo la fine della storia Offese, minacce e un controllo ossessivo, sia durante la relazione sia dopo, quando la storia era ormai...