Teatro San Carlo, il sottosegretario Mazzi attacca Manfredi: «Il sindaco di Napoli rispetti la legge»

Il Mic: Rispetto delle regole e dei ruoli

Il Ministero della Cultura interviene ufficialmente nella controversia che da settimane agita la Fondazione Teatro San Carlo di Napoli. Al centro dello scontro ci sono da un lato i rappresentanti della Regione Campania e del Mic, dall’altro il sindaco di Napoli e presidente della Fondazione, Gaetano Manfredi. La vicenda è approdata anche nelle aule di tribunale con ben due ricorsi, presentati proprio dal primo cittadino, che ha contestato la scelta della maggioranza del Consiglio d’Indirizzo e ha rifiutato di accettarne il voto.

Dopo le parole pronunciate ieri da Manfredi, oggi è arrivata la replica netta del sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi, che ha difeso l’operato del Ministero e l’iter seguito per la nomina del sovrintendente Fulvio Adamo Macciardi.

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«Il Ministero della cultura rispetta la legge e la legge stabilisce che, nelle fondazioni lirico-sinfoniche, l’indicazione del nome da proporre al Ministro per la nomina a sovrintendente spetta al Consiglio d’Indirizzo. A Napoli il Consiglio d’Indirizzo ha indicato, a maggioranza, il nome del sovrintendente Macciardi e il Ministero ha provveduto alla sua nomina. Tutto qui, si chiama rispetto delle regole e dei ruoli. Qualsiasi altra condotta è fuori dalla legge», ha affermato Gianmarco Mazzi in un comunicato.

Manfredi chiede dialogo ma ricorre ai tribunali

Il primo cittadino, intervenuto ieri sulla vicenda, aveva espresso insoddisfazione per il metodo utilizzato nella scelta del nuovo sovrintendente, sottolineando la necessità di maggiore dialogo tra le istituzioni coinvolte. «Non mi è piaciuto il metodo perché io sono una persona che dialoga e voglio che gli altri dialoghino con me. L’approccio utilizzato è stato non condivisibile perchè alla fine quando si gestisce un teatro, che è un patrimonio della collettività e il San Carlo ancora di più, trasformarlo in una guerra di parte non aiuta», ha dichiarato Manfredi. «Mi auguro sempre un ripensamento. In tribunale io posso vincere o perdere ma non subisco perché io rappresento la città e su questo non transigo».

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Un richiamo al dialogo che, tuttavia, stride con la scelta di portare la vicenda davanti ai giudici: i due ricorsi presentati dal sindaco mostrano una linea di scontro che difficilmente favorisce una soluzione condivisa. Se davvero Manfredi punta a ricomporre la frattura istituzionale, il primo passo dovrebbe essere il ritiro dei ricorsi presentati al tribunale.

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