Tutte le proposte devono essere approvate dal Consiglio
La Commissione Europea, dopo quasi due anni dall’inizio della guerra che Israele ha scatenato nella Striscia di Gaza in risposta ai massacri perpetrati da Hamas il 7 ottobre 2023, ha approvato alcune proposte che prevedono misure contro Israele. Lo ha annunciato l’Alta Rappresentante dell’Ue Kaja Kallas, a Bruxelles. Tutte le proposte, per tradursi in misure effettive, devono essere approvate dal Consiglio, una a maggioranza qualificata e le altre all’unanimità.
«Oggi – ha detto – ho presentato un robusto pacchetto di sanzioni contro i terroristi» di Hamas, contro alcuni «ministri estremisti nel governo israeliano» contro i «coloni violenti e le entità che sostengono l’impunità in corso in Cisgiordania». La Commissione ha anche «adottato una proposta per sospendere parzialmente le preferenze commerciali» previste dall’accordo di associazione Ue-Israele.
Le misure
Le misure proposte prevedono, anzitutto, la parziale sospensione di alcune parti dell’accordo di associazione Ue-Israele, in particolare le preferenze commerciali che prevedono dazi più favorevoli su circa il 37% dell’import di merci dallo Stato ebraico (per lo più si tratta di frutta e verdura, ha spiegato un alto funzionario Ue). Non si tratta della sospensione delle importazioni da Israele, ma solo della sospensione del trattamento preferenziale che viene accordato ad alcune merci importate nell’Ue e provenienti dallo Stato ebraico, in base all’accordo di associazione. Le medesime merci potrebbero dunque, se la proposta dovesse venire approvata, continuare ad essere esportate, ma a condizioni meno favorevoli di quelle attualmente in vigore, cioè con dazi «leggermente più alti».
Perché la proposta venga approvata in Consiglio, occorre la maggioranza qualificata: assumendo che Austria, Ungheria, Germania, Italia e Repubblica Ceca siano contrarie, allo stato una maggioranza qualificata che supporti questa misura, di portata limitata, non c’è. Se una delle due tra l’Italia e la Germania votasse a favore, la proposta passerebbe.
Vengono inoltre proposte sanzioni, per le quali occorre l’unanimità in Consiglio, contro i ministri «estremisti» del governo israeliano, cioè Itamar Ben Gvir, ministro della Sicurezza nazionale (leader del partito di estrema destra Otzma Yehudit) e Bezalel Smotrich, ministro della Difesa e leader del partito di estrema destra HaTzionut HaDatit, Partito Sionista Religioso. Vengono anche proposte misure contro dieci membri della dirigenza di Hamas e contro i coloni violenti che attaccano la popolazione palestinese in Cisgiordania. In Consiglio appare molto difficile che venga raggiunta l’unanimità su queste misure, fatta eccezione, con ogni probabilità, per le sanzioni contro i dirigenti di Hamas.
Una risposta «al disastro umanitario»
«Non siamo amici dei dazi – ha detto il commissario al Commercio Maros Sefcovic – preferisco venire in sala stampa per annunciare che abbiamo creato nuovi accordi commerciali con i nostri partner», ma le misure proposte costituiscono una risposta «al disastro umanitario in corso a Gaza». Secondo stime preliminari basate sui dati del 2024, la sospensione delle preferenze commerciali esporrebbe le esportazioni dell’Ue verso Israele «a dazi per un ammontare di 574 mln di euro», mentre le importazioni nell’Ue da Israele sarebbero esposte a «227 mln» di tariffe doganali.
La commissaria al Mediterraneo Dubravka Suica ha sottolineato che le misure unilaterali adottate dalla Commissione nei confronti di Israele sono «molto mirate». L’Alta Rappresentante dell’Ue Kaja Kallas ha aggiunto, dal canto suo, rispondendo a chi le chiedeva perché la Commissione si sia decisa solo adesso a proporre misure nei confronti di Israele, che le proposte messe ora sul tavolo «per aumentare la pressione su Israele derivano dal discorso sullo stato dell’Unione», che Ursula von der Leyen ha pronunciato la settimana scorsa a Strasburgo.