Prefetto: agire prima che i ragazzi vengano reclutati da criminalità
Accoltellati, gambizzati, ridotti in fin di vita da diversi colpi di pistola sparati probabilmente da coetanei: è stata una giornata di sangue, domenica, tra Napoli e provincia, dove quattro giovanissimi di età compresa tra 17 e 22 anni sono rimasti feriti, uno di questi in maniera grave e non ancora fuori pericolo, in altrettanti episodi di violenza sui quali ora indagando Polizia e Carabinieri.
Un intensificazione della violenza che ha spinto il prefetto di Napoli Michele di Bari a potenziare il controllo e la vigilanza delle forze dell’ordine. Ma anche a lanciare un grido d’allarme alla società civile: all’impegno delle forze dell’ordine, ha infatti messo nero su bianco, deve essere affiancata «un’azione di tutte le istituzioni pubbliche e del privato sociale in funzione preventiva», con l’obiettivo di «intercettare tutti i segnali di devianza che possono provenire dalle giovani generazioni e intervenire prima che i ragazzi possano essere reclutati dalla criminalità».
Gli episodi
L’episodio più grave è avvenuto in provincia, a Sant’Antimo. Le condizioni del ragazzo, nato del 2007, preoccupano molto i medici: è stato ferito da alcuni colpi d’arma da fuoco nei pressi della villa comunale e ad accompagnarlo al pronto soccorso è stato un amico. Per fare luce sull’accaduto sono in corso indagini della Polizia. Il giovane è gravissimo ed è ancora in pericolo di vita.
A Napoli sono invece i carabinieri ad indagare su un altro ferimento, quello di un 22enne raggiunto da un colpo d’arma da fuoco all’addome. Ad accompagnarlo in un ospedale è stato il suocero. Si sta certando di capire la dinamica e il movente della vicenda, avvenuta prima delle 4,30. Nell’auto, trovata vicino all’abitazione del suocero i militari hanno rilevato la presenza di sangue.
Nel capoluogo partenopeo la Polizia sta cercando di fare luce anche sulla gambizzazione di un 17enne mentre a Marigliano, nel Napoletano, i militari dell’arma sono impegnati per una probabile lite tra 17enni, uno dei quali ha riportato ferite, per fortuna lievi (10 giorni di prognosi), a un braccio. Nel primo caso la vittima, un minorenne, ha fornito false generanità e le forze dell’ordine ora stanno indagando per scoprire la ragione delle sue dichiarazioni. Ha riferito di essere stato vittima di un tentativo di rapina e anche questo e ora al vaglio degli inquirenti. Al momento non sono emersi elementi che possano mettere in relazione gli eventi accaduti a Napoli ma le indagini procedono a 360 gradi.
Il fenomeno
Quello della violenza tra giovani è un fenomeno che sta destando sempre più allarme, in particolare a Napoli. Quasi sempre la genesi sono i cosiddetti «futili motivi», come un paio di scarpe sporcate da un pestone, da un drink, oppure anche uno scooter parcheggiato male, come accaduto, rispettivamente, al pizzaiolo 18enne Francesco Pio Maimone, ucciso sul lungomare di Napoli, a Santo Romano, assassinato la notte tra l’1 e il 2 novembre 2024 a San Sebastiano al Vesuvio, e al musicista Giovanbattista Cutolo, detto Giogiò, ucciso a colpi di pistola, la sera del 31 agosto 2023.