L’impianto continuerà a vivere come spazio sportivo e sociale
Per decenni l’ex Galoppatoio di Palazzo Reale ha rappresentato un punto di riferimento per lo sport cittadino, grazie alla storica presenza della Polisportiva Partenope. Ma il futuro della struttura, minacciato da debiti e contenziosi, sembrava incerto. Oggi, invece, una svolta è arrivata: l’impianto continuerà a vivere come spazio sportivo e sociale, e questa rinascita porta la firma di un impegno condiviso tra istituzioni e, soprattutto, di chi ha saputo indicare una strada alternativa come l’ex assessore regionale allo sport Luciano Schifone che per primo aveva indicato il possibile passaggio al Coni.
L’Agenzia del Demanio ha infatti revocato l’Avviso di Concessione a canone agevolato, precedentemente emanato per la gestione della palestra. La decisione è maturata dopo la richiesta del CONI regionale di subentrare, garantendo così che l’ex Galoppatoio resti un luogo dedicato a sport e comunità, ma anche tutelato dal punto di vista storico e artistico.
Il Comitato Olimpico campano ha assicurato che lavorerà insieme alle federazioni nazionali e regionali per individuare le associazioni che potranno portare avanti le attività indicate nel bando ora annullato. Un tavolo tecnico-operativo sarà avviato subito, coinvolgendo Demanio e CONI, con l’obiettivo di stilare un piano concreto di gestione e valorizzazione.
Il Demanio: «Piena risposta ai fabbisogni espressi dal territorio»
«La soluzione individuata, frutto di sinergia tra le istituzioni competenti – l’Agenzia del Demanio, il Comune e il CONI – garantisce la valorizzazione di un bene dello Stato e dà piena risposta ai fabbisogni espressi dal territorio sulla continuità della funzione sportiva in favore della collettività, in un’area tanto importante della città. Così l’Agenzia del Demanio nell’ambito del Piano città di Napoli sta dialogando con il Comune per la destinazione ottimale e la valorizzazione degli immobili pubblici a Napoli», ha spiegato Alessandra dal Verme, direttrice dell’Agenzia del Demanio. «Insieme abbiamo raggiunto un obiettivo comune nell’interesse della collettività, che avrà un impatto positivo sul territorio».
Manfredi: «Collaborazione istituzionale porta risultati concreti»
Dello stesso avviso anche il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi: «Sono particolarmente soddisfatto della decisione dell’Agenzia del Demanio, proprietaria dei locali utilizzati da anni dalla Polisportiva Partenope, di affidare la gestione al Coni. In questi mesi, mi sono adoperato affinché si trovasse una soluzione amministrativa che consentisse di continuare a far svolgere lì la pratica sportiva a centinaia di ragazze e ragazzi».
«L’interlocuzione con l’Agenzia del Demanio e i Ministeri della Cultura e dello Sport sono stati proficui: segno che la collaborazione istituzionale porta risultati concreti e virtuosi per il territorio e la comunità. In una Napoli Capitale europea dello Sport 2026 – reduce da uno scudetto nel calcio e da tante vittorie dei nostri campioni in varie discipline dallo judo alla pallavolo, e che si appresta ad ospitare l’America’s Cup di Vela – dobbiamo sempre di più coniugare lo sport con l’inclusione sociale».
Il presidente del CONI Campania, Sergio Roncelli, ha espresso soddisfazione per il percorso individuato: l’ente pubblico dello sport, insieme alle sue federazioni, avrà la responsabilità di gestire e rilanciare il complesso.
Diverso invece il destino della Polisportiva Partenope: a causa della posizione debitoria, stimata dal Demanio «in 800mila euro per debiti accertati in sede giudiziale», l’associazione dovrebbe restare esclusa dall’utilizzo della palestra di via Cavalli di Bronzo.
Una storia lunga oltre settant’anni
Fondata nel 1950, la Polisportiva Partenope ha animato l’ex Galoppatoio per più di settant’anni. Lo scorso 8 luglio era a rischio sfratto, ma la mobilitazione di atleti e cittadini aveva spinto a un rinvio fino all’8 ottobre. Nel frattempo, il Demanio aveva annunciato l’intenzione di pubblicare un bando per l’assegnazione dei locali a uso sportivo dilettantistico, con canone agevolato.
È stato allora che Luciano Schifone, ex assessore regionale allo sport, ha indicato una via diversa. Denunciando il rischio di speculazioni, sottolineò l’importanza di mantenere viva la funzione sociale della struttura.
«A seguito della richiesta del Consiglio Comunale di salvaguardare la destinazione ad attività sportive della Palestra Partenope – spiegò Schifone – il Demanio, dopo aver respinto ogni tentativo transattivo rispetto al contenzioso in corso, ha annunciato che nelle more dello sfratto previsto per l’8 ottobre, emanerà un bando per l’affidamento in concessione dell’immobile, mantenendo la “vocazione sportiva”. È più che evidente che questa procedura rischia di aprire la strada alla speculazione finanziaria tradendo lo spirito di funzione socioeducativa popolare svolta da oltre 70 anni dalla Polisportiva Partenope».
La sua proposta fu chiara: coinvolgere il CONI, l’ente che per natura rappresenta lo sport pubblico e senza fini di lucro. «Se il Demanio rifiuta ogni possibilità di accordo, che comunque garantirebbe un minimo di introito per lo Stato, a fronte di una perdita secca, e se ritiene di assicurare una destinazione a vocazione sportiva e sociale non può che rivolgersi all’ente pubblico dello Sport per eccellenza, il Coni, che può garantire la transizione e la prosecuzione delle attività sportive agonistiche senza finalità di lucro. Difendere lo sport in questo caso significa difendere la possibilità sportive per tutti i giovani a prescindere dalle possibilità economiche delle famiglie».
Ed è proprio grazie a questo impegno che oggi l’ex Galoppatoio si prepara a una nuova stagione: resterà un luogo di sport, inclusione e crescita collettiva, fedele allo spirito che lo ha animato per oltre mezzo secolo.