Teatro San Carlo, da Maresca integrazione all’esposto in Procura: presunte irregolarità su compensi e pagamenti

Il consigliere richiama anche l’attenzione sul ruolo della direzione artistica

Catello Maresca, consigliere comunale di Napoli e consulente della commissione bicamerale per le questioni regionali, ha annunciato la presentazione di un’integrazione all’esposto già depositato lo scorso 30 giugno presso la Procura della Repubblica di Napoli e la Procura regionale della Corte dei Conti sulla situazione del Teatro San Carlo.

La nuova segnalazione, collegata all’esposto originario, nasce dall’esigenza «di chiedere ulteriori approfondimenti su presunte irregolarità nella gestione economica della Fondazione Teatro di San Carlo, con particolare attenzione ai compensi riconosciuti agli artisti, alle modalità di pagamento e all’organizzazione di attività di docenza e masterclass che, secondo le verifiche preliminari, potrebbero essere state utilizzate come strumenti per aggirare i limiti retributivi previsti dalla legge».

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«Abbiamo ritenuto necessario – spiega Maresca – chiedere alla Procura un approfondimento su alcune operazioni che potrebbero configurare un aggiramento sistematico dei limiti retributivi previsti dal D.M. 28 febbraio 2006. In particolare, abbiamo segnalato il possibile utilizzo di masterclass e attività di docenza come espedienti per riconoscere compensi aggiuntivi agli artisti, in alcuni casi gonfiati rispetto ai limiti fissati per legge».

Maresca: «accertamenti puntuali su una serie di criticità emerse»

Nell’integrazione vengono richiesti «accertamenti puntuali su una serie di criticità emerse. In primo luogo, si segnala che ad alcuni artisti sarebbero stati riconosciuti compensi potenzialmente oltre i limiti stabiliti dal decreto ministeriale, attraverso l’utilizzo di fatturazioni aggiuntive per masterclass e attività di docenza, che richiedono verifiche sulla loro effettiva realizzazione. Sono inoltre evidenziate possibili irregolarità nelle modalità di pagamento, con trasferimenti effettuati su conti correnti esteri in favore di artisti stranieri che, secondo alcune segnalazioni, avrebbero pendenze fiscali in Italia».

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Secondo Maresca «l’integrazione richiama anche l’attenzione sul ruolo della direzione artistica, per la quale emergono rimborsi spese considerevoli, incarichi esterni potenzialmente in conflitto d’interessi e una presunta assenza di procedure trasparenti nella selezione di artisti e agenzie coinvolti nella programmazione del Teatro».

Con questo nuovo atto, Catello Maresca chiede «agli uffici competenti di verificare la conformità dei compensi corrisposti agli artisti, accertare la reale esecuzione delle attività di docenza dichiarate, controllare la regolarità delle modalità di pagamento, in particolare quelle effettuate tramite conti esteri, e analizzare la documentazione contabile relativa alle masterclass e agli altri contratti collegati. L’obiettivo è valutare l’eventuale sussistenza di responsabilità amministrative, contabili o penali connesse ai fatti esposti».

«Si tratta di un passaggio doveroso – conclude Maresca – per garantire trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche e tutelare un’istituzione prestigiosa come il Teatro di San Carlo, che rappresenta un patrimonio culturale della città di Napoli e dell’intero Paese».

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