Sarebbero diventate parte della «collezione» del figlio
Ignaro della leggenda che vuole che il furto di reperti antichi dagli Scavi di Pompei scateni una maledizione sul ladro e sui suoi familiari – Nicole dal Canada restituì alcuni anni fa in un pacco il maltolto, riconducendo alla sua ‘profanazione’ due tumori al seno e le difficoltà economiche della famiglia – un turista scozzese ha portato via sei pietre dall’area archeologica. E non ha detto nemmeno, come quel turista georgiano di 34 anni, anche lui zaino in spalla, che si appropriò di tre tessere della domus Trittolemo, prima di essere scoperto e restituire tutto, che voleva in questo modo portarsi in patria un ricordo della città antica.
Lo scozzese, ultimo di una lunga serie di profanatori – c’è stato anche chi ha portato via un chiusino in marmo all’interno della Domus di Sirico, un commerciante e politico della Pompei romana – ha confessato che le pietre sarebbero diventate parte della «collezione» del figlio. Ma ha anche aggiunto di non sapere che fosse vietato raccoglierle. L’episodio è avvenuto mercoledì sera.
Una guida turistica stava accompagnando alcuni stranieri tra le domus della città che nel 79 dopo Cristo fu sepolta dalle ceneri del Vesuvio. Da guida esperta, proprio durante una spiegazione, nei pressi della Basilica, ha notato un turista raccogliere alcuni pezzi di pavimento di una delle strade della città antica e adagiarle nello zaino. Senza pensarci troppo, ha avvisato la direzione del parco e il corpo di vigilanza di piazza Esedra, raccontando loro cosa stesse accadendo e descrivendo con precisione cosa indossasse l’uomo che aveva appena portato via quelle pietre.
L’intervento della vigilanza e dei carabinieri
A loro volto vigilanza e direzione hanno allertato i carabinieri del posto fisso scavi, chiedendo di individuare il responsabile e recuperare i reperti. I militari lo hanno trovato poco dopo, all’esterno degli scavi, nei pressi della stazione Eav di Villa dei Misteri. Nello zaino aveva ancora 5 pietre e un frammento di laterizio. Così lo scozzese, 51 anni, è stato denunciato per furto aggravato. E gli oggetti raccolti sono stati recuperati e restituiti ovviamente al Parco.
«Complimenti e grazie alla guida turistica così attenta, ai nostri ottimi custodi e addetti alla vigilanza e all’Arma dei Carabinieri per questo intervento sinergico per la tutela del patrimonio», ha detto il direttore del Parco archeologico, Gabriel Zuchtriegel. E il potenziamento dei controlli dei Carabinieri a Pompei, nell’area degli Scavi e del Santuario mariano in vista del Ferragosto sono stati annunciati nell’occasione dal maggiore Alessandro D’Auria, comandante della compagnia dei Carabinieri di Torre Annunziata.
«L’Arma assicura la vigilanza costante ai principali siti turistici della città di Pompei con particolare riferimento al Parco arcehologico e al Santuario della Beata Vergine. Nei prossimi giorni – assicura – i controlli saranno incrementati alla luce dei grandi flussi turistici».