Ucraina, Trump avvisa: gravi conseguenze per la Russia se non fermerà la guerra

L’avvertimento lanciato prima vertice di Ferragosto con Putin

Se la Russia non «fermerà la guerra», subirà «gravi conseguenze». L’avvertimento è stato lanciato da Donald Trump a poche ore dal vertice di Ferragosto con Vladimir Putin, dopo una consultazione con i leader europei e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ha definito da «voto 10». Quello in Alaska con il leader russo sarà un incontro «preparatorio» per la possibile continuazione dei negoziati di pace, ha aggiunto il presidente Usa. E se andrà bene, ha annunciato, «ce ne sarà un secondo a breve con Putin e Zelensky al quale parteciperò anche io se vorranno».

Gli europei, con varie sfumature, si sono mostrati soddisfatti delle rassicurazioni di Trump, in particolare sul fatto che nessuno scambio di territori con la Russia possa avvenire se non deciso da Kiev. Ma da Mosca arriva una doccia fredda. La «posizione di principio» per la pace in Ucraina rimane «invariata» rispetto a quello che ha annunciato lo scorso anno Putin, ha fatto sapere il ministero degli Esteri.

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Quindi, ritiro delle truppe ucraine dalle quattro regioni rivendicate da Mosca (Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson) e rinuncia di Kiev a entrare nella Nato. Quanto alle consultazioni «richieste dagli europei» a Trump sono «un’azione insignificante dal punto di vista politico e pratico», ha detto un portavoce, Alexei Fadeyev, vice direttore del Dipartimento informazione e stampa della diplomazia russa. «A parole – ha aggiunto Fadeyev – sostengono gli sforzi diplomatici di Washington e Mosca per risolvere la crisi riguardante l’Ucraina, ma in realtà l’Unione europea li sta sabotando».

La posizione di Zelensky e le reazioni internazionali

Allarmato per la sua esclusione dal vertice di venerdì, Zelensky era arrivato martedì a definirlo «una vittoria personale» per Putin. Un’affermazione respinta dal segretario di Stato statunitense Marco Rubio. «Un incontro è qualcosa che si fa per chiarire le posizioni e prendere una decisione», e questo «è esattamente ciò che il presidente vuole fare», ha sottolineato il capo della diplomazia di Washington. Che ha avuto un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov.

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«Entrambe le parti hanno confermato l’impegno a garantire il successo dell’evento», ha affermato il Dipartimento di Stato. Trump, da parte sua, ha ribadito di volere che «la guerra finisca», ma non si è sbilanciato su quello che dirà a Putin. Il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, si è invece dichiarato sicuro sul fatto che il tycoon aderirà alla linea europea. «Il presidente Trump – ha detto Costa – ha condiviso con noi tre obiettivi molto importanti: prima di tutto il cessate il fuoco, poi che nessuno oltre all’Ucraina può negoziare ciò che riguarda l’Ucraina (e quindi anche i territori, ndr), e terzo elemento la disponibilità degli Stati Uniti di condividere con l’Europa gli sforzi per rafforzare le condizioni di sicurezza quando avremo ottenuto una pace duratura e giusta per l’Ucraina».

Macron, Merz e la questione territoriale

Più prudente Emmanuel Macron. «»Il colloquio con Donald Trump ha consentito di chiarire le sue intenzioni e, per noi, di esprimere le nostre attese», ha chiarito il presidente francese. «Noi – ha aggiunto Macron – vogliamo che tutto quello che riguarda l’Ucraina venga discusso con l’Ucraina». Sui contenuti, il più esplicito è stato il cancelliere tedesco Friedrich Merz, secondo il quale l’Ucraina è pronta a «negoziare sulle questioni territoriali», ma «il riconoscimento legale dell’occupazione russa non è in discussione». Quindi, pare di capire, possibili cessioni di territori, ma senza che vengano riconosciuti ufficialmente come russi. E comunque, ha aggiunto Macron, «le questioni territoriali che riguardano l’Ucraina saranno negoziate soltanto dal presidente ucraino, questa è la posizione che noi sosteniamo».

In merito alla neutralità ucraina, che fa parte integrante delle richieste di Mosca, Zelensky ha affermato che «la Russia non può mettere un veto su quello che l’Ucraina vuole fare in relazione alla sua presenza nell’Unione europea e nella Nato».

L’offensiva russa nell’est

La Russia, intanto, accelera ulteriormente l’offensiva nell’est dell’Ucraina con l’intento di rafforzare le sue posizioni in vista del vertice. Il ministero della Difesa ha rivendicato la conquista di altri due villaggi nella regione di Donetsk, dove il governatore ucraino ha ordinato l’evacuazione obbligatoria di famiglie con bambini da decine di località.

Secondo un’analisi dell’agenzia Afp sui dati forniti dall’Institute for the Study of War americano (Isw), l’esercito russo ha compiuto la sua più grande avanzata in 24 ore in oltre un anno, conquistando o rivendicando il controllo di 110 chilometri quadrati in più. Mentre Zelensky, ha affermato che le forze ucraine hanno liberato finora 6 dei 18 villaggi occupati dai russi nella regione settentrionale di Sumy.

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