Arzano, Aruta: chiusura Md dopo la sentenza del Tar Campania

Dalla sindaca vicinanza a dipendenti coinvolti

Nella tarda mattinata di ieri, 6 agosto, la sindaca Cinzia Aruta ha incontrato i rappresentanti della proprietà del supermercato MD di via Atellana ad Arzano, in un clima di ascolto e responsabilità istituzionale. La sindaca ha espresso vicinanza alle lavoratrici e ai lavoratori coinvolti, comprendendo appieno le preoccupazioni occupazionali derivanti dalla chiusura dell’attività.

Allo stesso tempo, ha chiarito che il provvedimento eseguito oggi dalla Polizia municipale è il risultato di una sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale della Campania, che ha sancito l’illegittimità dell’esercizio dell’attività commerciale nell’immobile in oggetto, in quanto privo del necessario cambio di destinazione d’uso da industriale a commerciale.

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La sindaca ha inoltre sottolineato che l’unico rimedio eventualmente esperibile dalla parte privata è un ricorso al Consiglio di Stato per richiedere una sospensione cautelare.

Il risvolto umano

Ogni altro intervento sarebbe non solo illegittimo, ma anche lesivo dell’imparzialità e del rispetto delle istituzioni. Questa vicenda, pur nel suo fondamento giuridico, ha un risvolto profondamente umano che nessuna istituzione può ignorare: dietro ogni serranda abbassata ci sono vite, famiglie, sacrifici. La politica ha il dovere di ascoltare, di farsi carico del disagio, e — nel pieno rispetto della legalità — di esplorare ogni spazio possibile per mitigare gli impatti sociali, laddove compatibile con le norme e con l’equilibrio degli interessi in gioco.

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Per questa ragione l’Amministrazione ribadisce il proprio impegno affinché ogni soluzione utile al mantenimento dei livelli occupazionali possa essere cercata nelle sedi competenti. Tuttavia, la salvaguardia dell’interesse pubblico, della legalità urbanistica e del corretto equilibrio tra le attività commerciali sul territorio non può essere derogata, come confermato dal giudice amministrativo.

Per questo, è grave e scorretto trasformare un passaggio giudiziario in una campagna di discredito. «Chi alimenta polemiche pretestuose e disinformazione, nascondendo una sentenza chiara del TAR che ha riconosciuto la correttezza dell’azione comunale, finisce per utilizzare la sofferenza dei lavoratori come strumento di propaganda. È un gesto che non aiuta nessuno: non la città, non le famiglie coinvolte, non il dibattito pubblico».

La cronologia degli eventi

  • 27 giugno 2021 viene presentata una SCIA per lavori di ristrutturazione, dichiarando che l’immobile in questione avesse destinazione d’uso commerciale. In realtà era (ed è) industriale. In quel periodo non era in carica l’amministrazione Aruta.
  • 3 settembre e 8 settembre 2022 La società presenta la segnalazione certificata di agibilità e una successiva integrazione.
  • 19 settembre 2022 Gli Uffici comunali hanno rilasciato l’autorizzazione per l’esercizio di media struttura di vendita, sulla base degli atti presentati viziati nella forma e nella sostanza.
  • 3 ottobre 2022 A seguito di immediati accertamenti tecnici e urbanistici che hanno ravvisato le irregolarità, il Comune ha annullato in autotutela la SCIA del 2021 e, a cascata, tutti gli atti successivi.

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