Al sindaco non son bastati 4 mesi e vuole perdere ancora tempo
Corsa contro il tempo per la successione alla guida del San Carlo di Napoli. Dopo il blitz dei consiglieri di nomina ministeriale che, assieme al rappresentante della Regione Campania, hanno indicato al ministro della Cultura il nome di Fulvio Macciardi come sovrintendente senza il parere del sindaco di Napoli, che presiede il Consiglio di Indirizzo, il braccio di ferro che vede contrapposti Gaetano Manfredi e Alessandro Giuli non si ferma.
E si apre una guerra a suon di carte bollate con il sindaco di Napoli pronto a fronteggiare la nomina del sovrintendente agendo su tre diversi fronti: l’impugnazione della delibera dei tre consiglieri davanti al giudice civile; il ricorso al Tar contro il decreto di nomina e la non convocazione del Consiglio di indirizzo della Fondazione come richiesto.
Il ministro della Cultura ha infatti proceduto alla nomina del musicista nonostante l’annuncio del sindaco di Napoli di voler ricorrere al Tar per bloccare la procedura che giudica viziata in origine: il Consiglio di Indirizzo che ha formalizzato la proposta al ministro, afferma Manfredi, non era legittimato a farlo in quanto l’organismo si sarebbe riunito in modo incompleto e in sua assenza, un’assenza giustificata dal fatto che lui era a Roma per impegni istituzionali.
Pressing per il Consiglio d’Indirizzo
E se il sindaco mette in fila una serie di azioni per bloccare la nomina del violinista, ex sovrintendente del Comunale di Bologna, dall’altra i tre componenti del Consiglio di Indirizzo della Fondazione, Maria Luisa Faraone Mennella, Giovanni Francesco Nicoletti (per il Ministero della Cultura) e Riccardo Realfonzo (per la Regione Campania), hanno intimato al primo cittadino di Napoli di velocizzare le procedure di incarico a Macciardi.
In una lettera inviata a Manfredi hanno infatti chiesto una convocazione ad horas per tutte le determinazioni del caso, cioè le questioni amministrative per l’incarico del sovrintendente. Nella missiva i tre componenti chiedono che la riunione sia convocata «con urgenza» e lo fanno appellandosi allo Statuto della Fondazione che stabilisce che il Consiglio di Indirizzo si debba riunire «quando il presidente lo ritenga necessario o ne sia fatta richiesta scritta da almeno tre dei suoi membri».
I tre consiglieri fanno riferimento anche a un altro comma dello Statuto che, sempre sulla convocazione del Consiglio di Indirizzo, prescrive che «in caso di urgenza il termine per l’invio della convocazione è ridotto a 24 ore». La riunione servirà per consentire sempre al consiglio di definire «il trattamento economico e normativo del sovrintendente».
La strategia di Manfredi
Azione a cui Manfredi risponderà, secondo quanto si apprende, impugnando nelle prossime ore la deliberazione dei tre consiglieri presso il giudice civile del Tribunale di Napoli, in attesa della notifica del decreto di nomina, al momento non ancora giunto agli uffici del San Carlo. Poi, contro il decreto di nomina del ministero, a notifica avvenuta, verrà presentato ricorso al Tar Lazio da parte del presidente della Fondazione San Carlo, Manfredi, della rappresentante nella Fondazione della Città metropolitana, Maria Grazia Falciatore, del Comune di Napoli e della stessa Città Metropolitana.
Per quanto riguarda, infine, la richiesta di convocazione con urgenza del Consiglio di indirizzo, si evidenzia che «il CdI non potrà essere convocato in attesa di verificare gli aspetti amministrativi e la legittimità delle procedure, per effetto della comunicazione di ieri del ministero della Cultura in ordine alla avvenuta scadenza ex lege del Collegio dei revisori, su cui è stato richiesto parere legale all’Avvocatura dello Stato».
Gli auguri del sottosegretario
Intanto, nonostante il precedente al San Carlo di Stéphane Lissner, «pensionato» dall’ex ministro Sangiuliano e poi sempre da lui reintegrato ope legis, al Collegio Romano l’arrivo di Macciardi è dato per scontato. Il sottosegretario Gianmarco Mazzi, suo grande sostenitore, gli ha già rivolto il suo augurio di «buon lavoro».
La «sua esperienza consolidata e l’ottima conoscenza del mondo operistico internazionale porteranno benefici e prestigio al più antico Teatro d’Opera al mondo» dice di Macciardi, dal 2017, per due mandati, sovrintendente della Fondazione Teatro Comunale di Bologna, presidente dell’Associazione che riunisce le fondazioni lirico-sinfoniche (Anfols) e componente del board della principale associazione di compagnie e festival lirici internazionali, Opera Europa, che raggruppa più di 130 teatri d’opera europei.