Torre Annunziata, il Pd accusa: «Il palazzetto del Cesaro è una vergogna che dura da 40 anni»

Il partito chiede al Comune di sollecitare la Città Metropolitana

A Torre Annunziata c’è uno scheletro di cemento che osserva silenzioso da oltre quarant’anni. È l’opera incompiuta del Palazzetto dello Sport, incastonata accanto all’Istituto “Graziani-Cesaro-Vesevus” in via Alessandro Volta. Una costruzione mai terminata, abbandonata nel tempo, dimenticata dalle istituzioni. Il Partito Democratico cittadino ha deciso di rompere il silenzio.

Il simbolo dell’incuria amministrativa

Dove avrebbe dovuto sorgere un centro sportivo destinato a studenti, associazioni e cittadini, oggi resta solo cemento nudo. «Una struttura che poteva e doveva rappresentare un punto di riferimento per l’attività sportiva e che, invece, è diventata un emblema dell’incuria amministrativa».

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E non è tutto. Il degrado, sottolineano, si estende anche ad altri luoghi cruciali per la vita scolastica e urbana: «Un rischio analogo, di monumento all’incuria, lo sta correndo il costone del parco Parnaso nella parte più prossima alla succursale del Liceo Scientifico, con una vergognosa condizione del marciapiede lato monte della villa Comunale».

Decenni di immobilismo e promesse mancate

«Tornando a via Volta in quattro decenni quello scheletro è restato immobile; nessuna Amministrazione provinciale, nel corso del tempo, è riuscita a completare i lavori, ad adeguare la struttura, ad aprire finalmente le porte a studenti, atleti e associazioni».

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Le responsabilità, per i Democratici, non si limitano alla provincia. Anche Palazzo Criscuolo avrebbe potuto e dovuto fare di più: «Purtroppo, le diverse Amministrazioni comunali pur operando sollecitazioni non hanno raccolto risultati tangibili probabilmente perché non hanno agito con la necessaria determinazione verso l’istituzione competente per “costringerla” ad agire».

Non solo sport, ma diritti negati

Per il Pd, il punto non è soltanto la mancanza di un impianto sportivo. È qualcosa di più profondo. «Questa situazione è inaccettabile. Non si tratta solo di sport, ma di diritto allo spazio pubblico, di diritto all’educazione, di rispetto per le risorse spese e per le promesse fatte». «Quel palazzetto doveva essere un bene comune e invece è stato trasformato in un monumento al disinteresse e all’incapacità amministrativa».

Il PD chiede un cambio di passo immediato

«È auspicabile che l’Amministrazione Comunale si faccia carico di un intervento immediato verso i responsabili politici e burocratici della Città metropolitana affinché si verifichino le condizioni attuali dell’infrastruttura e si proceda ad un rigoroso accertamento per valutare la possibilità di un eventuale completamento dell’opera – qualora ne ricorrano le condizioni – o in alternativa di un abbattimento e ricostruzione».

«Il Palazzetto di via Volta (ed analogo rischio corre il costone di villa Parnaso) non è solo cemento inutilizzato, è la metafora di un’occasione mancata. È l’istantanea di poteri pubblici che rinunciano al futuro piegandosi ai riti inconcludenti della burocrazia e della negligenza. Ora basta».

Una città intera privata di ciò che già esiste

I Dem mettono nero su bianco le proprie richieste: «Il Partito Democratico, in definitiva, chiede: una verifica tecnica immediata sullo stato del palazzetto e la redazione di una perizia; l’inserimento dell’intervento a farsi nel prossimo piano triennale delle opere pubbliche della Città Metropolitana, destinando adeguate risorse per una nuova struttura; la convocazione di un tavolo con il Comune di Torre Annunziata e la Dirigenza scolastica dell’Istituto Cesaro, per seguire l’evolversi delle procedure e in prospettiva per definire insieme modalità di utilizzo condiviso della struttura».

«Non si può più attendere» dice la nota del Pd che aggiunge: «Torre Annunziata ha diritto a spazi pubblici sportivi dignitosi e sicuri, soprattutto quando questi esistono già e attendono solo di essere completati e valorizzati. La Città Metropolitana ha il dovere morale e istituzionale di restituire questo spazio alla comunità scolastica e cittadina».

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