Torre Annunziata, i sindacati sfidano PrimaVera e il Comune: «Sicurezza e diritti calpestati»

Le organizzazioni avviano procedura di raffreddamento

Le organizzazioni sindacali non le mandano a dire al Comune di Torre Annunziata e alla società PrimaVera. Con un comunicato ufficiale, firmato dalle segreterie territoriali di CGIL, CISL, UIL, FIADEL e USB, hanno annunciato l’avvio della procedura di raffreddamento ai sensi della Legge 146 del 1990. Un passaggio formale che si traduce in un messaggio chiaro: i lavoratori sono stanchi e le criticità legate al nuovo piano industriale 2025-2030 non possono più essere ignorate.

«Non possiamo accettare supinamente un piano che compromette la sicurezza e peggiora la qualità della vita dei dipendenti», denunciano i sindacati. Il casus belli? L’introduzione del turno unico che inizia alle quattro del mattino, un cambiamento che non solo sconvolge l’equilibrio tra lavoro e vita privata, ma mina anche la sicurezza degli operatori.

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Le criticità secondo i sindacati

Le organizzazioni sindacali hanno elencato punto per punto tutto ciò che non va. A partire dalla cancellazione del turno notturno, che si traduce in una penalizzazione economica per molti lavoratori. E poi l’assenza di investimenti, con mezzi di lavoro sempre più vecchi e inadeguati, che mettono a rischio sia chi ci lavora sia la qualità dei servizi offerti alla cittadinanza.

Il piano industriale prevede anche un incremento dei carichi di lavoro senza alcuna previsione di nuove assunzioni. Anzi, si introduce la figura del “monoperatore”, una scelta che, secondo i sindacati, «grava ulteriormente sugli addetti e riduce sensibilmente i livelli di sicurezza».

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Non solo: i lavoratori fanno fatica persino a godersi le ferie maturate, mentre lo straordinario, che dovrebbe essere un’eccezione, viene utilizzato come pratica ordinaria. Un’altra promessa disattesa riguarda la revisione degli accordi di secondo livello, strumento fondamentale per introdurre sistemi di gratifica e valorizzazione del personale.

I sindacati precisano che durante la procedura di raffreddamento, prevista per legge, i lavoratori garantiranno la normale prestazione lavorativa e non potranno scioperare. Tuttavia, sottolineano con forza che «non c’è alcun obbligo di straordinario se non nei limiti contrattuali e solo per esigenze eccezionali e documentate».

Il confronto con l’azienda sarà serrato, e le segreterie territoriali promettono di tenere i lavoratori costantemente aggiornati. Ma l’avvertimento è già arrivato forte e chiaro: no a pressioni indebite e forzature, perché il clima, ormai, è teso come non mai.

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