Il 34enne preso dopo 3 anni di latitanza
La latitanza di Simone Bartiromo, classe 1991, si è conclusa la sera del 16 luglio 2025 a Orihuela, nella provincia di Alicante, Spagna. I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli lo hanno stanato con il supporto della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (D.C.S.A.), del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia e, nella fase esecutiva, degli uomini dell’Udyco – la Policia Nacional di Madrid.
Non era una cattura qualunque. Bartiromo, ritenuto uno dei broker più potenti del narcotraffico camorristico, era inserito nella famigerata lista dei 100 latitanti pericolosi del Ministero dell’Interno. Su di lui pendeva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia.
Chi era Simone Bartiromo, il latitante catturato
Gli inquirenti lo descrivono come un ingranaggio di primo piano nell’organizzazione criminale del clan «Sorianiello» del Rione Traiano, storicamente legato al sodalizio di Secondigliano. Ma non solo. Bartiromo, sempre secondo gli inquirenti. aveva un ruolo di spicco anche tra le fila del clan «Amato-Pagano», i cosiddetti «scissionisti». Insieme ad altri indagati, è gravemente indiziato di reati associativi legati al narcotraffico e destinatario di diversi provvedimenti restrittivi.
Per gli investigatori era lui a garantire, direttamente dalla Spagna, l’approvvigionamento costante di cocaina e hashish per i clan napoletani. Grazie ai suoi rapporti consolidati con le strutture criminali albanesi e spagnole, aveva costruito una rete di traffico internazionale che partiva dalla penisola iberica e riforniva le piazze di spaccio del Rione Traiano – conosciuto come la “zona della 99” – e dei quartieri di Scampia e Secondigliano.
Fuori i confini della Campania
Ma i confini di questa rete andavano oltre Napoli. L’attività di Bartiromo, riferiscono gli inquirenti, coinvolgeva anche i comuni di Melito e Mugnano di Napoli, per estendersi fino in Sicilia, con Palermo e Catania come snodi strategici, e in Puglia, con Foggia e Brindisi tra i punti di distribuzione. Un impero criminale in piena regola, che la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ha seguito passo dopo passo, coordinando ogni fase dell’indagine fino alla cattura. Con la sua cattura, la camorra incassa un altro colpo. Bartiromo non era solo un latitante: era ritenuto il perno di un sistema che muoveva tonnellate di droga e milioni di euro tra Spagna e Italia. E adesso il cerchio si è chiuso.