Il procuratore: «Liberata una parte importante della città»
Ha colpito «una camorra di serie A», come ha detto il procuratore di Napoli Gratteri durante una conferenza stampa, l’operazione della Squadra Mobile di Napoli che, coordinata dalla direzione distrettuale antimafia partenopea, ha eseguito 25 misure cautelari (di cui 18 arresti in carcere).
Nel blitz anticamorra sono rimasti coinvolti i reggenti del clan Michele Mazzarella e Luciano Barattolo oltre che i capi zona dei quartieri della città sotto il controllo criminale del cartello malavitoso rivale della cosiddetta «Alleanza di Secondigliano». Per Gratteri si tratta di un’operazione importante che ha consentito, ha sottolineato, «di liberare una parte importante della città».
Armi e droga tra i congelatori: lo Stato risponde con forza
«Abbiamo dimostrato che ci sono loro ma che ci siamo anche noi, c’è lo Stato e le forze dell’ordine. Negli ultimi mesi sono stati commessi reati molto gravi su cui siamo intervenuti per dare risposte, come quella di oggi». Durante le notifiche la Polizia di Stato ha trovato e sequestrato un arsenale della camorra e droga, in una cella frigorifera, nella zona Sant’Alfonso della città.
Il clan Mazzarella si distingue per il controllo militare di importanti quartieri della città e grazie all’uso dei trojan (captatori installati sui dispositivi informatici) sono stati anche documentati tentativi di estorsioni, come quella ai danni di un cantiere nautico (con minacce e violenze) e una pizzeria, come ha spiegato il procuratore aggiunto Sergio Amato. Il racket veniva imposto anche a chi spacciava droga, sia in casa che con il cosiddetto delivery. I Mazzarella si occupavano del traffico e dello spaccio della droga e inoltre sono state documentate diverse stese (raid messi a segno in sella a scooter a colpi d’arma fuoco) in zone ritenute sotto il controllo di clan rivali.
Videosorveglianza e privacy
«A Napoli un’altissima percentuale di casi vengono risolti grazie alla presenza delle telecamere, è la città con la percentuale più alta d’Italia» ha spiegato, inoltre, il procuratore di Napoli Nicola Gratteri. Ai giornalisti Gratteri ha detto di avere avuto, nei giorni scorsi, rassicurazioni nel corso di una riunione i prefettura: «Non possiamo permetterci una macchina delle forze dell’ordine in ogni strada della città ma possiamo invece permetterci una telecamera. Quando sono arrivato tra Napoli e provincia ne funzionavano 800. Oggi sono 1400 e a ci sarà un ulteriore incremento».
A chi ha sottolineato che questa diffusione così capillare potrebbe creare problemi di privacy, Gratteri ha replicato dicendo che la privacy si azzera già quando usiamo il cellulare: «basta collegarsi a internet per leggere un giornale oppure per consultare i social e le nostre informazioni finiscono in 2-3 banche dati che acquisiscono dati per sviluppare l’intelligenza artificiale».