Decifrata un’epigrafe segreta nella chiesa di Santa Maria la Nova
Un mistero secolare potrebbe aver trovato nuovi sviluppi proprio nel cuore antico di Napoli. Secondo quanto riportato da «Il Mattino», un’équipe di studiosi romeni ha decifrato una misteriosa iscrizione nascosta nella chiesa di Santa Maria la Nova e quanto emerso ha dell’incredibile: un epitaffio che renderebbe omaggio a Vlad III di Valacchia, passato alla storia come Vlad l’Impalatore, meglio noto al grande pubblico come il Conte Dracula.
L’iscrizione, analizzata da un team guidato da Mircea Cosma e dal dottor Cristian Tufan, esperto di patristica bizantina, sarebbe scritta in un codice cifrato che, una volta decodificato, rivelerebbe frasi in greco antico come: «Vlad, il sovrano dei valacchi» e «se ne è andato in pace». Proprio lui, Vlad il Pio, condottiero e principe che si oppose strenuamente all’avanzata dell’impero ottomano nel XV secolo, sarebbe dunque morto a Napoli, e sepolto in quella stessa chiesa.
Una nuova cronologia della sua morte
Secondo la nuova interpretazione, la data incisa 20 novembre 1480 colloca la sua morte quattro anni dopo la presunta uccisione in battaglia da parte dei Turchi, evento finora accettato come la fine del voivoda. Questa incongruenza alimenta da tempo una teoria suggestiva che Vlad non sia morto nel 1476, ma sia riuscito a fuggire e trovare rifugio nel Regno di Napoli, probabilmente con la complicità del re Ferrante d’Aragona, anch’egli membro dell’Ordine del Drago.
La connessione con Napoli non è una novità, infatti gia oltre un decennio fa, i ricercatori Raffaello e Giandomenico Glinni ipotizzarono che il sepolcro di Matteo Ferrillo, nobile aragonese, potesse nascondere i resti di Vlad (di cui ilSud24.it vi ha già parlato) ed il legame con la famiglia Ferrillo sarebbe stato rafforzato dalla presunta presenza, in Italia, di Maria Balsa, sua figlia, che avrebbe potuto facilitare l’approdo del padre nel Mezzogiorno.
Nuove indagini e un’altra possibile sepoltura
Ma proprio le ultime indagini metterebbero in discussione anche questo scenario: l’iscrizione misteriosa, nascosta nella cappella Turbolo della chiesa e ora decifrata, indicherebbe un’altra collocazione rispetto alla tomba di Ferrillo, portando a ipotizzare un secondo, più discreto luogo di sepoltura. Il contenuto integrale dell’iscrizione verrà presentato ufficialmente in autunno, durante una conferenza internazionale prevista proprio a Santa Maria la Nova. Intanto, cresce l’interesse internazionale per questa scoperta che, se confermata, riscriverebbe parte della storia europea tardo-medievale.
Il mistero però non finisce qui poiché un documento del 1477, custodito negli archivi austriaci e recentemente riscoperto, parlerebbe chiaramente: «Dracula è scampato alla morte, sebbene fosse fatto ritenere morto». Le prove si accumulano, ma resta ancora molto da scoprire. Quello che fino a ieri sembrava solo un mito gotico, potrebbe oggi rivelarsi una verità sepolta tra le pietre di una chiesa napoletana.