Ex Ilva, Urso: «Garantiremo nuove risorse per impianti e sicurezza»

Ma serve l’Aia prima di chiudere il negoziato

Nuove risorse per la manutenzione, la sicurezza e il rilancio produttivo dell’ex Ilva, ma prima di chiudere il negoziato serve il via libera dell’Aia e l’accordo di programma. È questa, in sintesi, la linea tracciata dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenuto a margine del tavolo su La Perla al Mimit.

«Sull’ex Ilva quello che è certo è che garantiremo nuove risorse per il mantenimento e la manutenzione degli impianti, per la sicurezza dei lavoratori; per avere un livello produttivo per quanto possibile con un solo altoforno e per l’attivazione con anticipo della cassa integrazione», ha dichiarato Urso, evidenziando l’obiettivo di tenere attiva almeno una linea produttiva, in attesa di una più ampia intesa istituzionale.

Pubblicità

Un’intesa che, ha precisato il ministro, dovrà arrivare «con il consenso necessario di tutti gli attori» e includere «quei fattori abilitanti per il piano di decarbonizzazione in un arco di tempo di 12 anni».

Ex Ilva, il dialogo con gli enti locali resta centrale

«Sarà mia cura prendere contatto con la nuova amministrazione comunale» di Taranto, ha spiegato Urso, «così come abbiamo mantenuto sempre il contatto anche in questi giorni con l’amministrazione regionale» per arrivare all’accordo «nel più breve tempo possibile».

Pubblicità Federproprietà Napoli

Solo dopo la definizione formale di questi atti, e il rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale, «sarà possibile avviare la fase conclusiva del negoziato», ha ribadito il ministro. Un passaggio indispensabile perché «tutti i player industriali che hanno partecipato alla gara ovviamente hanno posto come preliminare per qualunque soluzione che lo stabilimento abbia una Aia, cioè sia abilitato a poter operare».

A rendere ancora più complesso il quadro dell’Ex Ilva, la situazione giudiziaria che grava su uno dei due altiforni attivi: «Allo stato noi abbiamo uno dei due altiforni che era in attività sottoposto a sequestro giudiziario probatorio, quindi non è nella disponibilità né nostra né dell’eventuale acquirente», ha sottolineato Urso, precisando che «per poter giungere a una fase conclusiva del negoziato, occorre assolutamente avere queste condizioni preliminari».

Setaro

Altri servizi

Il referendum-boomerang in Italia: democrazia diretta o strumento di lotta politica?

In Italia, il referendum abrogativo nasce come espressione massima della sovranità popolare, un meccanismo di controllo diretto dei cittadini sull’operato del legislatore. Ma la...

Bimbo gravissimo al Santobono, la mamma accusa: «Perché fu dimesso con un antibiotico?»

Il piccolo ha subito due interventi alla testa È ricoverato in gravissime condizioni il piccolo Pietro, il bambino di soli nove mesi al Santobono di...

Ultime notizie

Martina Carbonaro, al vaglio degli investigatori i telefoni della famiglia Tucci

Verrà effettuata la copia forense dei dispositivi È stata fissata per il 18 giugno la data in cui verrà eseguita la copia forense dei cellulari...

Maxi sequestro di beni al clan D’Alessandro: sotto chiave 25 milioni di euro

Anche un ristorante sul lungomare di Castellammare di Stabia Maxi sequestro di beni al clan D’Alessandro di Castellammare di Stabia (Napoli), sigilli a beni per...

Terzo mandato, il centrodestra discute: Forza Italia contraria, la Lega insiste

Confronto sul futuro dei governatori. Meloni ascolta le posizioni Sale la sfida interna alla maggioranza sul terzo mandato. Antonio Tajani evoca Hitler e Mussolini, «anche...