Circumvesuviana, comitati chiedono la testa di De Gregorio: «Fomenta la guerra tra i dannati»

I pendolari denunciano «irresponsabilità e cinismo»

È un attacco frontale e senza sconti quello che i comitati dei pendolari vesuviani rivolgono a Umberto De Gregorio, presidente e direttore generale dell’Eav che chiedono alla Regione Campania di sollevarlo immediatamente dall’incarico. A giudizio dei comitati, le sue parole rappresentano «irresponsabilità e cinismo» inaccettabili.

La frase che ha fatto traboccare il vaso

Nel mirino c’è una dichiarazione precisa, che ha fatto traboccare il vaso: «Dichiarare di spostare i treni della linea di Baiano “perché ha l’autostrada”, su quella di Sorrento è davvero troppo». Per i pendolari, è la conferma di un sospetto che circolava da anni: la chiusura della linea di Baiano sarebbe solo un pretesto per concentrare i pochi treni disponibili sulla tratta turistica, più redditizia.

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«Una scusa per favorire la tratta turistica»

«I comitati da tempo denunciano che la chiusura per lavori inderogabili è solo una scusa per spostare i treni sulla Sorrento, ora dopo anni di smentita, c’è la conferma», accusano. E ancora: «Dopo dieci anni di fallimenti, l’unica cosa che sa fare De Gregorio è “spogliare Gesù per vestire Maria”, e addossare le colpe di tutto questo ad altri. Lui si assolve. Era lì per caso in tutti questi anni».

Una gestione fallimentare e senza programmazione

La denuncia dei comitati è dettagliata: dalla mancata modernizzazione della rete ferroviaria al fallimento della gara per il revamping dei 12 treni ET400, passando per i ritardi nell’assegnazione della fornitura dei nuovi convogli. «Anni in cui si è perso tempo per l’assegnazione della gara dei nuovi treni senza chiedere i danni prima alla commissione aggiudicatrice e poi alla ditta che non ha rispettato i tempi della consegna».

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L’alibi dell’eredità pesante non regge più

L’alibi dell’eredità pesante, secondo i comitati, non regge più. «Nel 2015 Eav non poteva fallire, era tutelata da una legge ad hoc. Nel 2016 la regione ha pagato il debito nei suoi confronti e ha permesso di sanare le situazioni pregresse. Da lì in poi si è perso tempo se solo nel 2018 si è approntata la gara per i nuovi treni senza iniziare il rinnovo della rete».

Il problema non è l’età dei treni, ma la quantità

I pendolari sottolineano inoltre che «l’attuale flotta, i pochi treni rimasti in esercizio, per oltre l’80% hanno un’età media inferiore ai 15 anni». Dunque, il vero nodo sarebbe la carenza numerica, che impedisce una manutenzione ciclica adeguata.

Le proposte alternative dei comitati

Nonostante il disastro, i comitati restano convinti che il servizio si possa garantire su tutte le linee con una diversa organizzazione. Tra le proposte: ricorso a bus di supporto (non sostitutivi), incremento delle corse sulla linea sorrentina con treni diretti e direttissimi, soppressione del Campania Express e della navetta Torre Annunziata, utilizzo di vie del mare e bus charter verso Pompei Scavi.

«Uniti nella disgrazia»

«I pendolari e viaggiatori vesuviani non cadranno nella trappola di cinismo di De Gregorio che fomenta con le sue dichiarazioni una guerra tra i dannati della circumvesuviana. Siamo uniti nella disgrazia di subire una gestione fallimentare», avvertono i portavoce.

La richiesta: De Gregorio va rimosso

Per i comitati è significativo che «nelle sue dichiarazioni il presidente non parli più dei lavori, ha capito da solo che il velo è caduto». Di qui la richiesta alla Regione: «I comitati chiedono alla regione di sollevare De Gregorio dal doppio incarico per l’incapacità manifesta e perché con le sue dichiarazioni queste si “a schiovere” fomenta la piazza».

A firmare il documento sono Enzo Ciniglio, amministratore del gruppo Facebook “No al taglio dei treni della Circumvesuviana”, Salvatore Ferraro, del gruppo Facebook “Circumvesuviana – Eav”, Salvatore Alaia, per il comitato “E(A)Vitiamolo” di Sperone, e l’avvocato Marcello Fabbrocini, a nome del comitato civico “A. Cifariello” di Ottaviano.

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