Assicurazioni al Sud: perché sono un salasso?

Al giorno d’oggi possedere un’automobile è sempre più importante, specialmente se si tratta di dover andare a lavoro oppure ricorrere a strutture ospedaliere per visite mediche. Certo, in molti preferiscono spostarsi con i mezzi pubblici, così da risparmiare e non pesare sulla salute del pianeta, ma si tratta di un discorso che è possibile fare prettamente al Centro-Nord, visto che al Sud la situazione è ben diversa.

Infatti, nel Mezzogiorno, i mezzi pubblici non sono famosi per la loro efficienza, per questo motivo si ricorre sempre di più all’utilizzo dell’auto. Quest’ultima, però, è sempre più costosa, in particolar modo se si parla di costo dell’assicurazione, arriva la vera e propria stangata. La copertura obbligatoria per legge, l’RC Auto, varia da regione a regione, con i cittadini del Sud che ogni anno ricevono un vero e proprio salasso.

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In questo articolo cercheremo di analizzare le ragioni profonde di questo squilibrio, supportandoci con dati aggiornati e voci dal settore.

I numeri parlano chiaro: le polizze più care d’Italia

Stando all’Osservatorio Facile.it – Assicurazione.it, le differenze territoriali nei premi RC Auto sono molto evidenti, con la regione Campania, con le sue province, che supera tranquillamente i 1.000 euro di costo.

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Per poter fare un confronto adeguato, di seguito il costo dell’assicurazione auto nelle varie regioni italiane ad aprile 2025:

  • Campania – 1.043,20 euro;
  • Lazio – 692,81 euro;
  • Toscana – 688,48 euro;
  • Puglia – 676,72 euro;
  • Calabria – 663,96 euro;
  • Sicilia – 651,09 euro;
  • Liguria – 635,81 euro;
  • Umbria – 604,10 euro;
  • Marche – 602,55 euro;
  • Piemonte – 594,63 euro;
  • Molise – 575,99 euro;
  • Sardegna – 562,80 euro;
  • Emilia-Romagna – 540,51 euro;
  • Abruzzo – 535,30 euro;
  • Basilicata – 511,38 euro;
  • Veneto – 501,29 euro;
  • Lombardia – 491,81 euro;
  • Trentino-Alto Adige – 464,71 euro;
  • Friuli-Venezia Giulia – 429,28 euro.

Ma qual è il motivo preciso di tutto questo? Perché al Nord abbiamo un costo molto più basso rispetto a quelle del Sud?

Frodi e sinistri: il circolo vizioso che penalizza tutti

Uno dei motivi principali per cui al Sud l’RC Auto costano di più rispetto al Nord è l’alto numero di frodi assicurative che ogni anno vengono segnalate dalle autorità competenti. Per questo, quando le compagnie assicurative vanno a stipulare i prezzi, giustificano gli aumenti o i costi eccessivi con le seguenti motivazioni:

  • Incidenti simulati o gonfiati;
  • Richieste di risarcimento multiple per lo stesso evento;
  • Coinvolgimento di testimoni compiacenti;
  • Cliniche e carrozzerie «complici» nel gonfiare i danni.

Secondo il rapporto ANIA 2024, il 39,9% dei sinistri avvenuti nel Sud e isole presentava caratteristiche sospette di frode. È il dato più alto in Italia. Ma il fenomeno non è uniforme: colpisce in particolare alcune province, lasciando migliaia di automobilisti onesti a pagare il prezzo del comportamento scorretto di pochi.

Questa situazione è del tutto paradossale e fa imbestialire chiunque si trovi nella legalità: chi ha sempre avuto una storia impeccabile, chi non ha mai causato incidente e ha sempre rispettato le regole, paga cifre altissime, arrancando per poter pagare. Tutto questo perché il sistema assicurativo italiano non ha un tariffario in base ai meriti, ma in base al luogo di residenza, a quanti furti d’auto e incidenti avvengono lì ogni anno.

Disparità territoriali e mancanza di concorrenza

Un altro nodo cruciale è l’effettiva mancanza di concorrenza nelle aree del Sud. Le grandi compagnie, spaventate dall’alto rischio percepito, tendono a limitare le offerte nelle province più problematiche o a imporre condizioni molto restrittive.

A tutto ciò si sommano altri fattori strutturali: minore digitalizzazione, scarsa cultura assicurativa, limitata capacità di confrontare le offerte online. Il cittadino medio di Napoli o Reggio Calabria, spesso più anziano e meno informatizzato, ha difficoltà ad accedere a strumenti di risparmio come i comparatori web o le polizze digitali che nel Nord sono invece la norma.

Infine, il reddito medio più basso nel Sud rende il peso del premio ancora più insostenibile. Se un’assicurazione da 1.000 euro a Milano può essere un fastidio, a Benevento o Catanzaro può diventare un motivo per lasciare l’auto ferma, rinunciare al suo acquisto o peggio ancora circolare senza copertura assicurativa.

Serve un cambiamento strutturale per l’assicurazione auto

Allora c’è bisogno di chiedersi, è mai possibile che il nodo assicurazione debba essere glissato con “rischio più alto”? Quando il tutto andrebbe risolto rivedendo alla base il sistema, andando a favore di tutti quei cittadini che rispettano la legge e ogni anno pagano l’assicurazione senza truffare in alcun modo lo Stato.

In particolar modo si dovrebbe:

  • Migliore prevenzione delle frodi, attraverso sistemi antifrode digitali e collaborazione tra compagnie, forze dell’ordine e cittadini;
  • Tariffe più personalizzate, che premino davvero la condotta individuale e non solo la provenienza geografica;
  • Promozione della concorrenza, favorendo l’ingresso di compagnie online anche nei territori meno serviti.
  • Educazione assicurativa, per rendere il consumatore più consapevole e capace di scegliere.

Fino a quando questi interventi non verranno messi in atto, l’assicurazione continuerà ad essere, per molti cittadini del Sud, un salasso ingiusto e discriminatorio.

Setaro

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