Tra storia, cultura e solidarietà, sabato intenso a Torre Annunziata
Ha riscosso un grande successo la presentazione del romanzo Capo Oncino di Salvatore Cardone, tenutasi sabato mattina alle Terme Vesuviane Nunziante di Torre Annunziata. Un evento partecipato, che ha saputo coniugare cultura, memoria collettiva e solidarietà.
A dare il via all’incontro, sottolineando l’importanza, sotto il profilo identitario per Torre Annunziata, del lavoro di Salvatore Cardone “Capo Oncino – La spiaggia dell’amore e il mare del paradiso” e a moderare il dibattito e collegare fra loro i vari interventi è stato lo storico locale Enzo Marasco, che dopo aver sottolineato l’importanza dell’iniziativa ha ceduto la parola per i saluti istituzionali all’assessore alla cultura di Palazzo Criscuolo Carmela Nappo, che ha posto l’accento sull’importanza della cultura e della memoria storica cittadina, evidenziando la necessità di tutelare e valorizzare un patrimonio fatto di figure illustri e bellezze spesso dimenticate.
È quindi intervenuto il direttore de “ilSud24.it” ed editorialista del quotidiano “Roma”, Mimmo Della Corte, che ha ringraziato Cardone per aver menzionato nel suo “saggio romanzato” «tutti i primati raggiunti dai Borbone alla guida del Regno di Napoli», presenti nel suo libro «Supersud. Quando eravamo primi». Ma soprattutto ha chiesto agli amministratori di avere maggiore cura di Torre Annunziata di quanto non sia stato fatto da chi li ha preceduti provando a far sì che possa tornare ad essere quella che ha raccontato Cardone.
È stato poi, il turno dell’ammiraglio Felicio Angrisano che ha letto una poesia scritta dal padre, raccontando che il suo nome gli fu dato in memoria di uno zio caduto in Africa durante la Seconda Guerra Mondiale. Ha inoltre ricordato come Torre Annunziata abbia dato i natali a numerosi eroi di guerra.
Un luogo del cuore
Lo scrittore Salvatore Cardone ha spiegato la scelta del titolo: «Perché è un luogo del cuore dei torresi – ha detto –, per la bellezza del suo panorama, perché qui sono state disperse le ceneri della scrittrice Maria Orsini, perché Campo Oncino ospitò la storica partita tra Genoa e Savoia nel 1924. Ma l’intento è stato anche quello di valorizzare questo sito, ripulendo da erbacce e rifiuti e facendolo diventare un luogo di attrazione».
A chiudere l’incontro è stato il sindaco Corrado Cuccurullo, che ha voluto leggere un passaggio significativo del romanzo per sottolineare il legame tra la città e Gioacchino Murat: «Il re Gioacchino Murat si innamora profondamente di Torre dell’Annunciata per il clima mite, il mare limpido, la sabbia vulcanica, il buon cibo, il carattere cordiale e generoso dei suoi abitanti e lo spirito rivoluzionario che li aveva animati contro il dispotico re Ferdinando IV».
Cuccurullo ha evidenziato che fu proprio questo amore a spingere Murat, nel 1810, a ribattezzare la città con il nome di Gioacchinopoli. Il primo cittadino ha poi ripreso un altro punto centrale del romanzo, la partecipazione dei Torresi alla Repubblica Napoletana nel 1799, collegandola al referendum del 2 giugno 1946: Torre Annunziata fu l’unico Comune della provincia di Napoli a votare per la Repubblica.
Nel corso dell’evento, molti cittadini hanno portato generi alimentari o effettuato bonifici a favore della mensa per i poveri Don Pietro Ottena, rendendo la cultura un’occasione concreta di vicinanza verso i più fragili.