Straordinari Cumana e Circumflegrea. Circumvesuviana? Tutti a piedi
In occasione della partita Napoli-Cagliari in programma venerdì 23 maggio 2025 allo stadio Maradona, l’EAV ha annunciato l’attivazione di una serie di treni straordinari per le linee Cumana, Circumflegrea e metropolitana Piscinola-Aversa. Corse supplementari, orari prolungati e rinforzi fino alle 2 del mattino: un’operazione imponente che però, ancora una volta, ignora completamente l’utenza della Circumvesuviana.
Per i cittadini della provincia a sud di Napoli non è previsto alcun potenziamento. Nessuna corsa extra, nessun prolungamento di orario. Un’assenza che sa di abbandono cronico e che alimenta il senso di frustrazione di un intero territorio, già quotidianamente alle prese con una rete ferroviaria ridotta allo stremo.
Mentre le linee flegree beneficeranno di corse da Mostra per Bagnoli ogni mezz’ora fino all’1:10 e da Mostra per Montesanto fino all’1:39. Stesso discorso per la metropolitana Piscinola-Aversa, che opererà con treni ogni 15 minuti dalle 17:00 alle 2:15. Mentre i pendolari vesuviani restano, come sempre, esclusi.
Una linea inutile
Una linea che, ormai, è considerata da molti «completamente inutile»: soppressioni continue, disservizi cronici, materiale rotabile vecchio e impianti in condizioni vergognose. Eppure, si tratta di un’arteria strategica, l’unico collegamento ferroviario per centinaia di migliaia di cittadini tra Napoli e la provincia sud. Se oggi quella fetta di popolazione non è del tutto isolata, lo si deve esclusivamente al trasporto privato.
La responsabilità di questo sfacelo ha nomi e cognomi ben precisi: la Regione Campania, il suo presidente Vincenzo De Luca e il numero uno dell’EAV, Umberto De Gregorio. In dieci anni hanno prodotto solo promesse, annunci, «piani» e conferenze stampa. Ma di interventi strutturali ben pochi,
Chi viaggia ogni giorno sulla Circumvesuviana sa cosa vuol dire affrontare carrozze fatiscenti, binari logori, guasti continui e stazioni lasciate al degrado. Le manutenzioni sono assenti o insufficienti, i treni vecchissimi e l’infrastruttura nel suo complesso è sull’orlo del collasso. Nessun investimento serio è stato fatto, e oggi si raccolgono i frutti di un decennio di immobilismo e disattenzione.
Mentre a Napoli si moltiplicano le iniziative spot per la zona occidentale e per il centro cittadino, la periferia vesuviana è trattata come una terra di nessuno. Un’area completamente tagliata fuori da ogni logica di sviluppo e integrazione. La rabbia dei cittadini cresce. Le parole non bastano più. Lo ribadiscono in tanti, ogni giorno: «Ci avete abbandonati». E i fatti, purtroppo, danno loro pienamente ragione.