Forse i quattro inseguivano qualcuno rifugiatosi nell’edificio
Non una semplice incursione, ma il sospetto di un agguato andato a vuoto. È una dell’ipotesi su cui stanno lavorando gli inquirenti dopo il raid compiuto da un gruppo composto da quattro individui armati all’interno della sede di Foqus, in via Portacarrese a Montecalvario, nel cuore pulsante dei Quartieri Spagnoli di Napoli.
Tutto si è consumato nella tarda serata di domenica, quando il commando, armi in pugno, ha fatto irruzione all’interno della struttura della Fondazione presieduta da Rachele Furfaro. L’edificio, che dal 2013 è simbolo di rigenerazione urbana e sociale per l’intero quartiere, era affollato in quel momento: era in corso un’iniziativa pubblica, e la presenza di numerosi partecipanti ha moltiplicato il terrore.
Secondo una ricostruzione, pare che i quattro fossero sulle tracce di un uomo, il quale avrebbe cercato rifugio proprio nei locali di Foqus. L’inseguimento si è dunque spinto fin dentro lo spazio della fondazione, scatenando il panico tra i presenti.
In quei concitati momenti, riferisce Gennaro Scala su il «Corriere della Sera», un vigilante della struttura è stato anche aggredito: uno dei componenti del gruppo gli avrebbe puntato un’arma alla testa, minacciandolo apertamente. Dopo il blitz, i quattro si sono rapidamente dileguati. Dell’uomo che avrebbero cercato di colpire, per ora, nessuna traccia.
La polizia è intervenuta poco dopo con un sopralluogo mirato, anche perché alcuni residenti avevano riferito di aver udito «colpi d’arma da fuoco». Tuttavia, le prime verifiche non avrebbero confermato la presenza di spari. Gli agenti stanno vagliando ogni dettaglio per verificare la pista dell’attentato fallito: sono state acquisite le immagini delle videocamere di sorveglianza installate nella zona e numerosi testimoni sono già stati ascoltati.
La solidarietà di don Tonino Palmese
«Esprimo a nome della Fondazione Polis la più completa vicinanza a Rachele Furfaro e alla Fondazione Foqus, per quanto accaduto nella notte di domenica. Foqus rappresenta un baluardo di cultura e apprendimento nel nome della legalità, in un luogo in cui ancora si allungano i tentacoli delle organizzazioni criminali» ha affermato don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Polis della Regione Campania.
«Le operatrici e gli operatori di Foqus sono impegnati ogni giorno, come ha ricordato Rachele dopo l’episodio, in pratiche di rigenerazione sociale che quotidianamente si incarnano nella lotta per trasformare il territorio, offrendo opportunità di una vita altra alle giovani generazioni del centro storico di Napoli», ha concluso don Tonino.