Meloni a Parigi: «Garanzie di sicurezza per Kiev nel contesto euroatlantico»

La premier ribadisce il «no» all’invio di truppe in Ucraina

Per Kiev servono «garanzie di sicurezza solide e credibili» che devono ancorarsi al «contesto euroatlantico» e non possono prescindere da un coinvolgimento degli Stati Uniti che, anzi, andrebbero coinvolti nel prossimo incontro dei ‘volenterosi’. Giorgia Meloni si presenta a Parigi nel giorno in cui il suo governo, come annuncia di prima mattina sui social, conquista il quinto posto tra i governi più longevi della storia repubblicana.

Rivendica la «coesione» della sua maggioranza a oramai quasi due anni e mezzo dal suo insediamento dopo che nei giorni scorsi si era registrato proprio sulla postura nei confronti dell’Ucraina più di uno scricchiolio. Solo esecutivi stabili possono dare «risposte concrete» ai cittadini il ragionamento ripetuto dalla premier rilanciando la riforma del premierato che, dice, «intanto procede in Parlamento». A dimostrate che l’azione dell’esecutivo non si ferma, arriva in Consiglio dei ministri un decreto legge per attivare come Cpr i centri in Albania, e pure uno sulla cittadinanza.

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Nessuna partecipazione italiana a una forza militare in Ucraina

Meloni prima di partire per la capitale francese aveva condiviso con gli alleati la posizione da presentare al tavolo voluto da Emmanuel Macron e Keir Starmer: e quando prende la parola tra la trentina di colleghi ribadisce, tra le altre cose, che non è nei piani dell’Italia «alcuna partecipazione nazionale ad una eventuale forza militare sul terreno» e che bisogna continuare a «lavorare con gli Stati Uniti per fermare il conflitto e raggiungere una pace che assicuri la sovranità e la sicurezza dell’Ucraina».

Parole su cui incassa subito il plauso della Lega, che fa sapere di apprezzare la linea del governo italiano «saggia e prudente con la richiesta di coinvolgere gli Stati Uniti» perché «mai come ora si sta lavorando per la pace» ed è «doveroso abbassare i toni e soffocare le pulsioni belliciste».

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Il monito di Mattarella sulla sicurezza europea

Mentre la premier è impegnata in Francia, dal Colle intanto Sergio Mattarella, ricevendo una delegazione dell’Aeronautica militare, continua a sottolineare i pericoli crescenti, dalle minacce ibride all’uso strategico dello spazio» – letto da molti come un chiaro riferimento a Starlink di Elon Musk – ribadendo la necessità che l’Europa in questa situazione abbia uno scatto di reni e prenda la strada di decisioni veloci e di una difesa europea». «Il nuovo contesto strategico internazionale – dice il presidente della Repubblica – richiederà conseguenti processi decisionali» sia nel contesto «dell’Alleanza atlantica» sia per la Ue che si trova davanti a decisioni «non più rinviabili».

Un modello di sicurezza ispirato all’articolo 5 della Nato

Davanti ai partner Meloni ha ripetuto la proposta italiana, avanzata fin dalle prime riunioni, di «un modello che in parte possa ricalcare quanto previsto dall’articolo 5 del Trattato di Washington» per assicurare che un accordo di pace «giusta e duratura» sia anche «non violabile». Un’idea che, ripetevano ai piani alti dell’esecutivo anche nei giorni scorsi, non era dispiaciuta nemmeno al vicepresidente Usa J.D.Vance. E sulla quale, riferisce Palazzo Chigi in una nota al termine del vertice parigino, «il presidente Macron ha sollevato con interesse l’opportunità di un approfondimento tecnico». Una apertura accolta ovviamente «con favore» da Meloni.

Il ruolo dell’Onu nel monitoraggio del cessate il fuoco

Nel resoconto di Palazzo Chigi si sottolinea anche la discussione attorno all’importanza «di una efficace attuazione e monitoraggio del cessate il fuoco», che per la premier va esteso alle «infrastrutture civili come scuole e ospedali». La posizione italiana è che per questa operazione sia necessario un «ruolo dell’Onu» che ora si sta «facendo spazio» anche tra i volenterosi. Il presidente francese sul punto ha fatto sapere tra l’altro che nel corso del summit «i ministri degli Esteri di diversi Paesi alleati», tra i quali sarà coinvolta anche la Farnesina, avranno il compito di fare una «proposta concreta» entro tre settimane.

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