Lo Sferisterio di Fuorigrotta tra rovine, ordinanze e sequestri: una triste storia napoletana

Lo Sferisterio, struttura storica nel dimenticatoio da 40 anni

Lo Sferisterio di Fuorigrotta, storica struttura sportiva di Napoli, nasce tra gli anni ’40 e ’50 con l’intento di ospitare incontri di pelota basca, ping pong e tamburello. Questi sport tradizionali, simbolo di un’epoca passata, richiedevano impianti adatti alla loro pratica e il Sferisterio doveva rappresentare uno spazio d’eccellenza per tali discipline. La sua costruzione era una risposta a un bisogno crescente di impianti sportivi per eventi nazionali e internazionali, un punto di riferimento per la città.

La fine di un’era e il degrado crescente

Nel corso degli anni, lo Sferisterio di Fuorigrotta è stato testimone di un progressivo abbandono. Con la diminuzione della popolarità della pelota basca e il cambiamento delle abitudini sociali e sportive, la struttura ha iniziato a essere trascurata. Ha subito numerosi danni, a causa del terremoto del 1980 e atti vandalici come l’incendio doloso del 1986 e la bomba del 1987, che ne hanno compromesso gravemente la struttura.

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Nel 1999 la Soprintendenza per i beni culturali ed artistici di Napoli ha posto la struttura sotto tutela. Ma nonostante i tentativi di recupero, tra cui un progetto nel 2002 per trasformarlo in un centro culturale con cinema e ludoteca, la Soprintendenza ha bloccato i lavori per la modifica della destinazione d’uso.

Le promesse di riqualificazione per lo Sferisterio di Fuorigrotta

Negli anni, sono stati proposti diversi progetti di riqualificazione. Nel 2005, la società proprietaria ha presentato al Comune un piano per trasformare lo Sferisterio in un centro polifunzionale, includendo una pista di pattinaggio, sale per eventi e spazi espositivi. Il Consiglio Comunale ha approvato il progetto nel 2007, ma i lavori non sono mai iniziati..

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L’idea di riqualificazione dell’area sembrava rispondere a una necessità concreta, quella di offrire alla città un nuovo spazio per attività culturali e sociali, con l’obiettivo di restituire vita a una zona da troppo tempo in declino.

Purtroppo, queste promesse si sono rivelate negli anni per lo più inapplicate. La speranza che lo Sferisterio potesse essere trasformato in un centro polifunzionale, con cinema, eventi e spazi di aggregazione sociale, ha trovato un ostacolo dietro l’altro.

Un progetto di ristrutturazione che prevedeva la realizzazione di un centro commerciale e di altri spazi ludici non è mai stato avviato, a causa del parere negativo della Soprintendenza e delle difficoltà incontrate nei finanziamenti.

Sequestro e pericolo per la città

Oggi, lo Sferisterio di Fuorigrotta è un pericoloso rottame. Lunedì 24 marzo la struttura è stata posta sotto sequestro dal Nucleo Tutela Patrimonio Artistico dei Carabinieri di Napoli a causa del suo stato di abbandono e del rischio di crollo. Secondo le indagini, la struttura presenta seri pericoli per la sicurezza dei passanti e delle automobili che transitano nelle vicinanze, soprattutto a causa dei danni strutturali e delle sollecitazioni sismiche dell’area.

Già lo scorso gennaio il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, aveva emanato un’altra ordinanza con la quale diffidava i proprietari privati della struttura a procedere alla rimozione immediata dei pericoli per la cittadinanza.

Un’opportunità persa: lo Sferisterio come spazio ricreativo

La riqualificazione urbana è ciò che produce nuova linfa vitale e nuovi stimoli per una grande città, e così sarebbe stato per questa area multifunzionale in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini partenopei, offrendo anche nuove opportunità di socializzazione e cultura.

Invece, l’abbandono e l’inefficienza nella gestione della struttura hanno fatto sì che lo Sferisterio sia diventato un pericolo, un simbolo di come la cultura e le strutture storiche siano di fatto rovine destinate a marcire nel tempo. Il comune avrebbe dovuto o potuto fare di più?

La situazione dello Sferisterio di Fuorigrotta è un chiaro esempio di come la mancanza di visione e l’abbandono delle risorse storiche possano compromettere il futuro di una città. Oggi la struttura resta sotto sequestro, in attesa di un piano concreto.

La speranza da parte dei comitati cittadini di vedere lo Sferisterio rinascere come uno spazio culturale e ricreativo è ancora viva, ma è essenziale che si intraprendano azioni decisive per evitare che la sua decadenza continui a minacciare la sicurezza della città e a cancellare una parte importante del suo passato.

D’altronde cosa rimane della storia, se spazziamo via le sue origini?

Da molti anni lo Sferisterio di Fuorigrotta, così pieno di racconti e di ricordi, non esiste più, è ridotto a una facciata senza profondità. E questo a causa del rifiuto del pagamento del pizzo da parte del suo proprietario, nel gennaio del 1987 quando una bomba decise di comprometterne il futuro.  Dai resti dei suoi interni una parete con la scritta: «La decisione dell’arbitro è inappellabile». E purtroppo non solo la sua.

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