Scatta la solidarietà: avviata una raccolta fondi
Le immagini rilevate dalle telecamere di sorveglianza del locale inquadrano un uomo incappucciato e vestito di nero con in mano una tanica piena di materiale infiammabile. Sono le scene che precedono l’incendio che ha colpito il «Bucopertuso», frequentatissimo locale del centro storico sito in via Giovanni Paladino a Napoli. Immagini che, a questo punto, confermerebbero la natura dolosa dell’incendio e che saranno attentamente vagliate dagli investigatori.
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Nei frame, pubblicati da «il Mattino», si vede un uomo che si avvicina al locale, fortunatamente chiuso, e cosparge l’ingresso con la benzina per poi appiccare il fuoco con un accendino. Poi scappa via, torna indietro, lancia la tanica nel falò e corre via. Le indagini sono ancora in corso, ma potrebbe essere difficile l’identificazione del «piromane» a causa dell’orario in cui è avvenuto il fatto, intorno alle 4 di notte, quindi al buio e per il travestimento del malvivente, completamente coperto.
La solidarietà
Nel frattempo i gestori del locale non hanno intenzione di fermarsi. I clienti più affezionati, in attesa di una riapertura, si recano quotidianamente fuori al locale e scattano foto che poi postano sui social per manifestare solidarietà e vicinanza. Mariano Serino, uno dei due gestori, a Stylo24 la mattina successiva all’incendio ha dichiarato che sarebbero bastati pochi giorni per riuscire a riaprire ed essere operativi, nonostante sia stato distrutto tutto l’impianto di climatizzazione e di areazione, le pareti siano da rifare e hanno subito danni a parte della merce. Si stanno ricostruendo, pare che tutto sia in risalita.
I locali adiacenti mostrano vicinanza organizzando serate dedicate. Le prime tre: Fesseria, Underpop, Bucolico Forno Pop. Le locandine recitano «Bucopertuso è una Fesseria», «Bucopertuso è Underpop», «Bucopertuso è Bucolico Forno Pop». Insomma, un grido all’unisono per dimostrate che i locali sono uniti e coesi, nessuna concorrenza, sono tutti la stessa cosa. Nel frattempo è partita una raccolta fondi per supportare il locale andato in fiamme. Il crowfounding, chiamato «Aiutiamo il Bucopertuso a rinascere», avviato sul sito Gofoundme ha superato i 1400 euro nelle prime 48 ore.