Alla Campania 11,6 miliardi. Il sottosegretario Morelli: «Record storico, una cifra mai raggiunta prima»
Dal finanziamento per garantire i Livelli essenziali di assistenza, ovvero le cure gratuite nell’ambito del Servizio sanitario nazionale (Ssn), ai fondi per abbattere le liste di attesa e per la lotta alle malattie rare. Arrivano alle Regioni le risorse economiche 2024, la ‘benzina’ per far funzionare la sanità nei territori. Il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess) ha infatti dato il via libera al riparto tra le Regioni delle risorse destinate al Ssn per l’anno 2024: si tratta di 133.053 miliardi di euro.
Un «record storico, una cifra mai raggiunta prima», ha affermato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alessandro Morelli, nella conferenza stampa a palazzo Chigi per illustrare il riparto, insieme al sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato. La parte più cospicua va ai Lea: «Il governo – spiega Morelli – sblocca 128.586.293.979 miliardi di euro per garantire i Livelli Essenziali di Assistenza, potenziando i servizi sanitari sul territorio nazionale».
Gli ambiti finanziati
Ma tanti sono gli ambiti finanziati: le cure per la fibrosi cistica, le azioni di prevenzione e cura contro la dipendenza da gioco d’azzardo, il supporto sanitario per i cittadini extracomunitari regolarizzati. Inoltre, le risorse saranno destinate al nuovo Piano nazionale vaccini e agli screening neonatali. Oltre 500 milioni di euro vanno al recupero delle liste d’attesa e molte delle risorse (circa 1,1 miliardi) sono destinate alla valorizzazione del personale medico, veterinario, sanitario, infermieristico e dei Pronto soccorso con l’aumento delle specifiche indennità.
Viene poi finanziato (40 mln) il Piano Nazionale di contrasto all’antimicrobico-resistenza 2022-2025 e 328,3 milioni sono destinati allo sviluppo dell’assistenza territoriale, in coerenza con il Pnrr. Dodici mln figurano inoltre per finanziare anche nel 2024 il bonus psicologo ed è stata deliberata la ripartizione dei 25,3 milioni di euro destinati alla proroga della sperimentazione della farmacia dei servizi. L’obiettivo è «garantire una risposta tempestiva e mirata alle necessità sanitarie più urgenti».
La ripartizione
Innovativo il meccanismo di ripartizione, sulla base del cosiddetto coefficiente di deprivazione, che assicura maggiori vantaggi alle Regioni che hanno più difficoltà. «Anche quest’anno – commenta Gemmato – più risorse andranno proprio al Sud, con l’applicazione dei nuovi criteri di riparto: 236 milioni di euro, per un totale di 456 milioni nel biennio 2023-2024».
Ed in generale, aggiunge, «si conferma il trend di crescita del finanziamento al Fondo sanitario nazionale mantenuto dal governo Meloni. La manovra 2025, infatti, prevede un incremento di oltre 2,5 miliardi di euro e ulteriori 4 miliardi nel 2026». Numeri con i quali, tiene a rimarcare il sottosegretario alla Salute, «sconfessiamo la narrazione sul definanziamento da parte del governo del Servizio sanitario e sulla penalizzazione per il Sud».
Alcuni esempi
«Alla Campania, in questi due anni, grazie all’impiego del nuovo coefficiente di deprivazione – afferma – sono andati +176 milioni di euro per la sanità; +92 milioni sono stati assegnati alla Puglia e +114 milioni alla Sicilia. Questo proprio per colmare la sperequazione tra Nord e Sud del Paese». Tabelle e cifre che, secondo Morelli, dimostrano che il governo «non guarda alle bandiere ed ogni presidente di regione ha detto la sua dando un contributo fattivo per arrivare a questo risultato».
I finanziamenti «sono in salita. Ora – avverte – tocca alle Regioni svolgere il proprio compito e spendere al meglio i fondi». Altro tema è quello del controllo dell’impiego delle risorse nelle Regioni e per questo «da gennaio sarà anche operativa la piattaforma nazionale che incrocerà i dati e permetterà un maggiore monitoraggio sullo stato effettivo del recupero delle liste di attesa nei diversi territori regionali», ha concluso il sottosegretario alla Salute