Un cartello di ditte per gli appalti pubblici a Caserta e San Nicola la Strada

Eseguite 9 misure cautelari

Gli appalti per la cura del verde pubblico tra Caserta e San Nicola la Strada, per un importo di oltre mezzo milione di euro, sarebbero stati pilotati facendoli confluire allo stesso cartello d’imprese grazie a un vero e proprio accordo. A sostenerlo sono i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Caserta e la Procura di Santa Maria Capua Vetere, che oggi hanno notificato a nove persone cinque arresti domiciliari e quattro obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria.

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Gli arresti emessi dal gip riguardano gli imprenditori del verde Raffaele Antonucci e Francesco Cerreto, il dirigente del Comune di Caserta Francesco Biondi e il dipendente dello stesso ente Michele Amato, e il gestore di fatto di un’azienda coinvolta Giuseppe Fazzone, mentre l’obbligo di presentazione quotidiano è stato disposto per l’ex dirigente del Comune di San Nicola la Strada Giulio Biondi, fratello di Franco, e gli imprenditori Domenico Natale, Giuseppe Cerullo e Gianni Andrea Migione.

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A parere degli inquirenti l’inchiesta ha consentito di fare luce su un vero e proprio sistema fraudolento grazie al quale era possibile scegliere e far confluire gli appalti alle ditte facenti parte del «cartello»: la tecnica – è emerso – sarebbe stata quella classica dell’invito a partecipare rivolto a ditte «spalla» compiacenti, ciascuna già consapevole del proprio «turno» di aggiudicazione: le ditte alle quali quell’appalto non doveva andare omettevano di proposito di presentare l’offerta, oppure la presentavano con minore ribasso, risultando economicamente svantaggiosa rispetto a quella a cui, invece, era stato preventivamente deciso dovesse aggiudicarsi la gara. Gli indagati sono ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, di «associazione per delinquere», «falso in atti pubblici» e « turbata libertà degli incanti».

Il ruolo dei fratelli Biondi

Determinante nell’indagine il ruolo dei fratelli Franco e Giulio Biondi, a capo di importanti uffici comunali al momento di accadimento dei fatti tra il capoluogo e il comune confinante di San Nicola la Strada; ma mentre Giulio non è più a San Nicola essendo andato in pensione da un anno dal ruolo di responsabile dell’Area Tecnica, Franco è tuttora un dirigente di vertice del Comune di Caserta, a capo del Settore Programmazione Urbanistica e Lavori Pubblici, sebbene negli ultimi giorni il sindaco Carlo Marino gli abbia tolto delle deleghe.

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Franco Biondi era già arrestato a giugno – poi è tornato libero – nell’ambito di un’altra indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere, che ha portato all’invio ad agosto ad agosto all’ente comunale casertano, da parte del Ministero dell’Interno, di una commissione d’Accesso per verificare condizionamenti camorristici.

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