Giorgia Meloni a New York: libertà è un’arma che i nostri avversari non hanno, quella che temono

di Antonella Di Martino

La premier italiana incassa l’endorsement di Elon Musk e parla al Palazzo di Vetro

L’endorsement di Elon Musk, l’incontro con Volodymir Zelensky e l’impegno di restare a fianco di Kiev «per tutto il tempo necessario», l’invito di Joe Biden a parlare al Vertice della Coalizione Globale contro la minaccia delle droghe sintetiche: si conclude così la tre giorni di Giorgia Meloni per l’assemblea generale dell’Onu a New York, suggellati da un intervento al Palazzo di Vetro per tracciare il punto di vista dell’Italia sui principali temi dell’agenda internazionale, a partire dalla guerra in Ucraina e dal conflitto in Medio Oriente.

E sulle grandi sfide globali, come il governo dei flussi migratori e il contrasto all’immigrazione illegale di massa, la lotta alla criminalità internazionale, lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Senza dimenticare le iniziative della presidenza italiana del G7, il nuovo approccio di relazioni paritarie lanciato dall’Italia nei confronti dell’Africa (col piano Mattei) e la necessità di costruire un nuovo rapporto con il Sud Globale. Una missione in cui ha avuto vari bilaterali (tra cui uno con Erdogan) e incontrato i ceo di Google, Motorola e Open Ai per discutere i loro piani di investimento in Italia.

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E che avrà una coda con un videocollegamento da Roma per un «evento Ucraina» all’Onu finalizzato a ribadire il sostegno della comunità internazionale a Kiev contro l’invasione russa. Meloni, che aveva deciso di tornare in Italia subito dopo il suo intervento alle Nazioni Unite, salterà quindi il tradizionale ricevimento offerto dal padrone di casa Biden ai leader mondiale al Metropolitan Museum of Art, disertato anche lo scorso anno.

Le speculazioni

Ma la premier sembra aver dissipato almeno in parte ogni speculazione su una lenta presa di distanza da Zelensky e da Biden in vista delle elezioni americane. Speculazioni alimentate dalla scelta di farsi consegnare lunedì sera il «Global Citizen Award 2024» dell’Atlantic Council da un fervente sostenitore di Donald Trump: Elon Musk, che l’ha definita una persona «addirittura più bella dentro che fuori», «onesta, vera, autentica», elogiando il suo «lavoro incredibile come premier, con una crescita e un’occupazione record».

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I valori occidentali

Meloni tuttavia è stata molto chiara su Kiev e sulla difesa dei valori occidentali contro le autocrazie e i regimi autoritari, come ha evidenziato nel suo discorso per il premio, dove ha citato (oltre a Michael Jackson e a Giuseppe Prezzolini) Ronald Reagan per ricordare che la libertà «è un’arma che i nostri avversari nel mondo di oggi non hanno e quella che temono di più».

«L’Italia – ha scandito – si schiera fermamente al fianco di chi difende la propria libertà e sovranità, non solo perché è giusto farlo, ma anche perché è nell’interesse dell’Italia e dell’Occidente impedire un futuro in cui prevalga la legge del più forte».

L’incontro con Zelensky

E il giorno dopo ha incontrato Zelensky ribadendo il convinto sostegno dell’Italia alla legittima difesa dell’Ucraina, con l’obiettivo di creare le migliori condizioni possibili per una pace giusta e duratura, nonché assicurando che il nostro Paese continuerà a essere in prima linea anche nel 2025 con l’organizzazione a Roma della Ukraine Recovery Conference e sarà al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario.

Parole che hanno riscosso il plauso del leader ucraino: «è sempre un piacere incontrare Giorgia Meloni. A margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, abbiamo concordato i nostri prossimi piani comuni. Sono grato a Giorgia per tutti i passi decisivi compiuti dal G7 sotto la presidenza italiana e per il suo impegno a promuovere sforzi congiunti per stabilire una pace duratura e giusta», ha scritto su X pubblicando una foto dell’abbraccio con la premier a New York.

Il summit contro le droghe

La premier inoltre, su invito diretto di Biden, è intervenuta al summit della coalizione globale contro la minaccia delle droghe sintetiche, di cui l’Italia è tra le nazioni più attive. «Ci opponiamo a ogni tipo di droga: non c’è un diritto alla droga. Voglio mandare un chiaro messaggio: le droghe distruggono la vita delle persone e le istituzioni devono fare tutto quel che possono per contrastare la produzione e il traffico di droga», ha detto Meloni, primo leader straniero a parlare dopo il presidente Usa, che ha organizzato l’evento a margine dell’assemblea generale Onu.

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