Chiara Jaconis: l’angelo custode dei Quartieri Spagnoli

Tantissime persone hanno scelto di partecipare alla commemorazione della ragazza

«È passata dal sorriso al buio, alla notte» queste sono le parole di Gianfranco Jaconis, un padre devastato dal dolore per la tragica scomparsa di sua figlia Chiara Jaconis a Napoli. Domenica scorsa la 30enne padovana, dopo aver visitato la città e in procinto di fare ritorno è stata colpita alla testa da un oggetto caduto da un balcone di via Sant’Anna di Palazzo, nei Quartieri Spagnoli di Napoli. Chiara è morta martedì, per la gravità dei danni riportati nonostante l’intervento dei medici.

«Avevo qualche pregiudizio nei confronti di Napoli, pensavo di trovare un ospedale fatiscente e invece complimenti alla sanità campana. Ho trovato un ospedale favoloso, grande professionalità e soprattutto un’umanità di cui non avevo dubbi. Medici e infermieri sono entrati nel mio cuore» ha affermato il papà di Chiara.

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Mercoledì, la popolazione partenopea ha deciso di organizzare una fiaccolata in memoria della ragazza per stringersi e unirsi al dolore dei familiari. Centinaia di persone hanno preso parte all’iniziativa e attendevano il padre e la sorella Roberta con in mano candele accese e palloncini bianchi.

Molte voci che dicevano «scusaci», in un sentimento di vicinanza, quasi si sentissero in colpa per la morte della ragazza. Da più parti si è udito anche un «Perdonateci». La famiglia di Chiara si è ritrovata nella chiesa di Sant’Anna di Palazzo dove ad attenderla c’erano i cittadini napoletani per poi giungere sul luogo dell’incidente, dove hanno trovato un altare di fiori e un grande striscione appeso al muro con la scritta «Chiara, sarai sempre una figlia di Napoli» e «Tutta Napoli è con te».

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Papà Gianfranco: «Non mi aspettavo questo affetto»

«Questo fatto – ha detto papà Gianfranco – non accade in tutto il mondo, non mi aspettavo questo affetto, Chiara so che si fa volere bene, lei sorrideva e ha trasmesso questa magia ai napoletani, dovunque andava seminava bellezza. Mi sono ricreduto su tutta Napoli, già a marzo venni qui con mia moglie per quattro giorni splendidi in questa strada proprio. Abbiamo invogliato Chiara a venire a Napoli». La famiglia di Chiara ha avuto l’abbraccio della gente e ha lasciato il luogo tra gli applausi e commozione. Al papà di Chiara anche una targa ricordo del quartiere dedicata alla giovane: «Non dimenticheremo il dono della tua vita. Noi ti nominiamo angelo custode dei Quartieri Spagnoli».

La commemorazione vuole essere non solo un tributo alla sua memoria ma anche un inno alla solidarietà, all’umanità e all’empatia che stringe un popolo dinanzi ad una tragedia. Commovente anche lo striscione, posto sul lungomare di Mergellina dai tifosi napoletani dello stadio Maradona, «Napoli piange Chiara… Figlia di questa città», salutando l’angelo di Padova che precocemente ha lasciato tutti coloro che l’amavano.

Quanto è accaduto alla giovane Chiara ha sconvolto e rattristato tutti che, speranzosi di rivederla passeggiare per la città, hanno avuto il doloroso annuncio. Una morte ingiusta e che, avendo maggiore attenzione, poteva essere evitata. Una vita che aveva ancora tante cose da fare e città da visitare. Il suo sorriso vagherà sempre tra i vicoli di Napoli.

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