Napoli, il Ministero del Lavoro approva un progetto da 8 milioni per i disoccupati

L’inserimento lavorativo di circa 800 persone

Passo in avanti per l’inserimento lavorativo di circa 800 disoccupati napoletani. A seguito del protocollo d’intesa stipulato lo scorso 20 maggio in Prefettura tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Comune di Napoli e la Città Metropolitana di Napoli, la Direzione Generale delle politiche attive del lavoro del Ministero del Lavoro ha adotatto il decreto di approvazione del progetto «Disoccupati e inoccupati di lunga durata di Napoli», per un importo complessivo pari a quasi 8 milioni di euro.

L’obiettivo – per il cui raggiungimento si è speso il Prefetto Michele Di Bari – è finalizzato ad individuare percorsi di politiche attive per l’accompagnamento al lavoro a favore di disoccupati e inoccupati di lunga durata che risultano ai margini del mercato del lavoro.

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Il programma, elaborato dalla società Sviluppo Lavoro Italia Spa, vedrà come soggetto attuatore il Comune di Napoli e la Città Metropolitana di Napoli. Ai disoccupati, selezionati con apposita procedura ad evidenza pubblica, verranno erogati 600 euro al mese per un anno e l’amministrazione comunale li impegnerà in servizi di pubblica utilità, quali manutenzione del verde e custodia di beni pubblici, auspicando un successivo e pieno inserimento nel contesto lavorativo.

«Questo progetto per disoccupati di lunga durata – che ho curato personalmente insieme all’assessore al Lavoro Chiara Marciani – rappresenta una prima risposta concreta alle esigenze di una platea in sofferenza sul piano sociale. Grazie all’impegno del Ministero del Lavoro ed in particolare del Sottosegretario Claudio Durigon, nonché al Prefetto per aver favorito l’intesa, sosteniamo circa 800 disoccupati mettendoli al servizio della comunità», il commento del sindaco Gaetano Manfredi.

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Per il sottosegretario di Stato Claudio Durigon: «Oggi, grazie alla collaborazione tra i diversi livelli di governo, siamo finalmente giunti a definire un progetto innovativo per l’intera comunità. Una prospettiva alla quale abbiamo lavorato per mesi e che trova il proprio caposaldo nel reinserimento nel mondo del lavoro di tantissime donne e uomini, in un momento storico così delicato».

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