Coinvolti anche Flora Bosti e Luca Esposito
Sono state notificate a Patrizio Bosti (ritenuto capo del clan Contini, famiglia malavitosa componente di rango della federazione mafiosa chiamata «Alleanza di Secondigliano»), ai suoi figli Ettore e Flora Bosti, e al genero Luca Esposito (marito dell’altra figlia Maria) le nuove accuse formulate oggi dall’ufficio inquirente coordinato dal procuratore Nicola Gratteri e notificate da Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza.
Leggi anche: Così il boss Patrizio Bosti ha fatto ritrattare il genero ‘pentito’
Secondo quanto emerso dalle indagini comandava e dava ordine e direttive, nonostante fosse al 41bis nel carcere di Parma; anche il figlio, sottoposto allo stesso regime carcerario ma a Cuneo, ha impartito i suoi ordini, in particolare a chi era demandato alla gestione economica del clan, anche in maniera vessatoria. Flora Bosti viene invece ritenuta la «longa manus» del padre: gestiva la casa del clan grazie alla quale «manteneva» gli affiliati, le loro famiglie.
Non solo. Era lei ad occuparsi di investire i proventi illeciti e a tenere i rapporti con gli affiliati per conto del padre. Il reato di riciclaggio viene contestato anche al genero di Bosti, Luca Esposito, il quale, con la moglie Flora Bosti (altra figlia di Patrizio) metteva a segno le sue truffe vendendo gli orologi di lusso «taroccati» a persone facoltose in tutto il mondo, per poi riciclarne i proventi in società intestate a prestanome.