Droga ordinata dal carcere con i cellulari e pagata dai parenti: 33 arresti

I pagamenti effettuati da persone spesso ignare con ricariche su carte prepagate

Una vera e propria piazza di spaccio all’interno del carcere di Velletri, alle porte di Roma. La droga, ordinata telefonicamente da alcuni detenuti, entrava all’interno dell’istituto di pena nascosta nei pacchi (tra alimenti sottovuoto, vestiti o saponi) e poi veniva venduta ad altri reclusi. A pagare lo stupefacente erano familiari e amici, alcune volte ignari di tutto, attraverso ricariche su carte prepagate.

A scoprire il sistema ben collaudato sono stati i carabinieri della compagnia di Velletri, coordinati dalla Procura, che hanno eseguito 33 arresti (11 in carcere e 22 ai domiciliari). Tra loro ci sono sedici persone che erano già in cella. Secondo gli investigatori il giro d’affari, tra gennaio e giugno scorso, ammontava a circa 80mila euro. Ricostruiti anche due episodi di estorsione. In un caso un detenuto avrebbe aggredito un altro per sollecitare il pagamento dall’esterno delle dosi consumate.

Pubblicità

Un’altra volta, invece, alcuni familiari sarebbero stati addirittura minacciati con una telefonata dal carcere per costringerli a «saldare il conto». Le indagini dei carabinieri, inizialmente finalizzate al contrasto dello spaccio nell’area di Velletri e dei Castelli, si sono poi concentrate sulla casa circondariale. Cocaina e hashish, nascosti nei pacchi destinati detenuti, arrivavano all’interno tramite spedizionieri e ogni singola dose costava il doppio rispetto ai prezzi di mercato.

La ricostruzione dei carabinieri

A rendere ancor più difficoltosa la ricostruzione dei carabinieri è stata la complessità della rete che era stata messa in piedi sia per la predisposizione dei pacchi sia per il flusso di denaro, versato su carte prepagate intestate a prestanome spesso estranei alla cerchia di contatti dei detenuti. Per tre volte i militari dell’Arma, con il supporto della polizia penitenziaria, sono riusciti a intercettare i pacchi con dentro gli stupefacenti.

Pubblicità Federproprietà Napoli

Da chiarire, invece, come siano entrati nell’istituto di pena i cellulari usati da alcuni detenuti per comunicare con i familiari, ordinare la droga e anche minacciare i parenti in caso di mancati pagamenti. Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di detenzione a fini di spaccio, estorsione e accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti. Oltre cento i carabinieri impiegati all’alba nell’operazione su larga scala, per eseguire le misure cautelari in diverse province italiane, disposte dal gip di Velletri.

Setaro

Altri servizi

Campi Flegrei: nuova scossa di terremoto: magnitudo 3.9

Avvertita anche a Napoli e nel Giuglianese Un nuova scossa di terremoto è stata registrata alle 13.32 nell'area flegrea con un epicentro alla profondità di...

Confesercenti Campania alla Bmt: «21 milioni di turisti ogni anno nella nostra regione»

Il presidente Vincenzo Schiavo presente alla cerimonia inaugurale È stata inaugurata questa mattina la XXVIII edizione della Borsa Mediterranea del Turismo, che si tiene presso...

Ultime notizie

Arzano, la sindaca incontra comitato ‘Nocab’: «Avanti contro la cabina primaria»

Confronto sul ricorso dell’amministrazione contro l’installazione Nel pomeriggio di ieri la sindaca Cinzia Aruta, insieme all’assessora all’Ambiente Chiara Guida, ha incontrato i delegati del Comitato...

Guerra tra clan al Pallonetto di Santa Lucia: 5 persone in manette

L'omicidio di Pasquale Sesso negli scontri tra gruppi criminali Blitz anticamorra della polizia di Stato a Napoli: 5 arresti nel clan Sesso. Stamattina, gli agenti...

Agguato a Napoli: 20enne ucciso in auto davanti alla fidanzata

Emanuele Durante non aveva rapporti con la criminalità organizzata A Napoli, la violenza torna a spezzare una giovane vita. Sabato sera, in via Santa Teresa...