La donna deceduta a meno di 24 ore dal ritrovamento
Ecchimosi sul corpo e, lì vicino, forse in mano, una lattina o bottiglia di liquido antigelo per automobili: è su questi elementi – in attesa dell’autopsia – che si stanno concentrando in queste ore le indagini sulla morte di Antonella Di Massa, la 51enne di Ischia allontanatasi da casa il 17 febbraio e trovata senza vita ieri dagli inviati di «Chi l’ha visto?» in un terreno incolto a circa trecento metri da dove aveva lasciato la sua auto. Il corpo della donna, sposata e madre di due figlie, non presentava segni apparenti di violenza.
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Il medico legale avrebbe tuttavia rilevato delle ecchimosi: potrebbero essere frutto sia di una caduta che di percosse, ma sarà appunto l’autopsia, disposta dalla procura di Napoli, a stabilirlo. Mercoledì sera la salma è stata rimossa e trasferita all’Istituto di Medicina Legale del II Policlinico di Napoli dove verrà sottoposta all’esame autoptico. Poi, potranno essere celebrati i funerali. Gli esiti dell’autopsia, insieme agli accertamenti del reparto investigazioni scientifiche dei Carabinieri, vengono ritenuti fondamentali per stabilire data e causa della morte.
Per ora, però, restano tanti dubbi ed incongruenze e «nessuna ipotesi viene esclusa», si limitano a ripetere gli inquirenti. L’ipotesi che la donna si sia suicidata resta al momento quella privilegiata, anche se molti aspetti della vicenda rendono compatibile il quadro anche con l’omicidio. Per cercare di venire a capo del giallo, le forze dell’ordine, coordinate dal sostituto procuratore di Napoli Gloria Sanseverino, stanno continuando a svolgere indagini e sopralluoghi a 360 gradi. Si cerca, soprattutto, di ricostruire cosa è avvenuto da quel 17 febbraio, quando la donna è scomparsa.
Le domande degli inquirenti
Secondo un primo esame del corpo, la donna sarebbe morta non più di 24 ore prima del ritrovamento: dove si è nascosta mentre decine di persone la cercavano e come ha fatto a sfuggire alle ricerche condotte con tutti gli strumenti e le tecniche disponibili? Il cadavere è stato trovato da «Chi l’ha visto?» a poca distanza dalla sua auto, in un terreno incolto che affaccia su una strada che conduce a diverse case e fondi agricoli, molto frequentata e dove le forze dell’ordine erano già passate a cercarla, anche con l’aiuto dei cani molecolari.
Antonella era stata vista, proprio nella zona dove poi il corpo è stato trovato, da due testimoni il giorno della scomparsa ed era stata inquadrata dalle telecamere di videosorveglianza all’ingresso della stradina. Ed attorno a quel parcheggio si erano concentrate le operazioni di ricerca, andate avanti per diversi giorni con grande dispendio di uomini e mezzi e poi sospese all’inizio di questa settimana.
La bottiglia di antigelo
Accanto al cadavere c’era una bottiglia di antigelo per auto e, sotto al corpo, un sacco di plastica nero: due elementi che potrebbero rafforzare l’ipotesi che la donna si sia suicidata, proprio ingerendo quel liquido. La parte rimasta nella bottiglia è stata portata in laboratorio per essere analizzata. Smentita, infine, la notizia secondo cui il proprietario del terreno in cui è stato ritrovato il cadavere non avrebbe notato nulla di strano il giorno dopo la scomparsa di Antonella: l’uomo ha 93 anni, è ammalato e non frequenta la proprietà da anni.