Trentatré anni dopo il Napoli fa tris
Dopo esserselo «trezziato» piano, piano, finalmente Spalletti e il Napoli hanno scoperto il jolly e si sono portati a casa lo scudetto. Facendo la felicità di tutti i napoletani (ovviamente, il sottoscritto compreso). Alla Dacia Arena di Udine, c’erano tifosi arrivati da tutta Italia e tantissimi anche arrivati da oltre confine. Al punto che sembrava di essere a Napoli. Tanto era l’entusiasmo che si respirava, mentre l’azzurro partenopeo, in missione friuliana, invadeva l’aria e saliva inarrestabilmente verso il cielo di Udine. Insomma, una festa stupenda che arrivava da lontano e si preparava ad andare lontanissimo.
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Un evento entusiasmante che partito dalla capitale dell’antico Regno Borbonico – con lo Stadio Maradona che ha realizzato il “sold out” di spettatori per la partita, trasmessa sui maxischermi posizionati lateralmente al terreno di gioco – ha coinvolto lo stadio dell’Udinese (anch’esso traboccante di tifosi felici) e si è allargato, invadendo – via onde hertziane di: Cbs Sports Network e Paramount+ (Usa); Starzplay e Abu Dhabi Sport Premium; (medio Oriente); Match Tv (Russia) e le maggiori Nazioni d’Europa: Francia, Regno Unito, Spagna, Svizzera Romania, Portogallo, Danimarca, Germania, Polonia, Norvegia, Olanda, Macedonia, e via via tutte le altre – l’intero globo terraqueo.
Aggiungendo così un altro primato ai tantissimi conquistati già quando, grazie ai Borbone, inventammo la prima Ferrovia italiana ed eravamo il Terzo Paese al mondo per sviluppo industriale… (i punti sospensivi sostituiscono le centinaia di primati dell’epoca): il terzo scudetto oltre il milionario audience televisivo.
Azzurri Campioni d’Italia con 5 giornate di anticipo grazie al pareggio con l’Udinese (1-1). È il terzo titolo nella storia del club azzurro, il primo della carriera di Spalletti che diventa anche il tecnico «più anziano» a conquistarlo in Serie A. Un risultato ancora più significativo perché ottenuto contro una squadra che, sportivamente, ce l’ha messa davvero tutta per impedire al Napoli di festeggiare alla trentatreesima giornata, il terzo scudetto della sua storia ed è anche andata in vantaggio al 13° del primo tempo con una rete di Lovric. Ma ad inizio ripresa, arriva il gol liberatorio di Osimhen che cuce lo Scudetto sulla maglia del Napoli.
Spalletti lancia Elmas titolare nel tridente con Osimhen e Kvaratskhelia lasciando fuori Lozano. In panchina anche Zielinski con Ndombele al suo posto in mediana al fianco di Lobotka e Anguissa.
Sottil, invece, scende in campo schierando Nestorovski e non Beto dal primo minuto, alle sue spalle il ‘Tucu’ Pereyra.
Le Formazioni
UDINESE: Silvestri; Becao, Bijol, Perez; Ehizibue (82° Ebosele), Samardzic (82° Thauvin), Walace, Lovric (78°Arslan), Udogie (74° Zeegelaar); Pereyra; Nestorovski. All. Sottil
NAPOLI: Meret, Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Olivera; Anguissa, Lobotka, Ndombele (64’ Zielinski); Elmas, Osimhen, Kvaratskhelia 86° Lozano) . All. Spalletti
Arbitro: Abisso di Palermo
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