Napoli, Lissner: «Voglio portare a termine la missione San Carlo»

Il sovrintendente smentisce seccamente dichiarazioni a lui attribuite

«Voglio portare il teatro lirico più antico al mondo a un livello molto alto nel panorama internazionale. È la mia missione, e la voglio portare a termine. Coincide anche con l’obiettivo enunciato proprio qui dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. La stagione 2023/24 è il punto di elaborazione di due anni di lavoro fatti per mettere i migliori artisti al mondo nella migliore condizione per cantare al San Carlo e per volere cantare al San Carlo».

Il sovrintendente del Massimo napoletano, Stéphane Lissner, a margine della presentazione di un programma lirico e sinfonico di eccellenza negli interpreti e nelle scelte, smentisce seccamente dichiarazioni a lui attribuite dall’edizione locale di un quotidiano a commento di una lettera che qualche giorno fa ha indirizzato al Cdi del teatro, presieduto dal sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, legata a ricostruzioni di organi di stampa che indicavano come fosse allo studio al MiC una legge che, sfruttando la sua età, 70 anni, e la sua posizione di pensionato in Francia, potesse aprire la porta a una revoca anticipata del suo contratto di 5 anni, che scade nell’aprile 2025, per sostituirlo con Carlo Fuortes, ad dato in uscita dalla Rai. In quella missiva, Lissner informava il Cdi di aver dato mandato ai suoi legali «di seguire la vicenda e, ove l’intento fosse perseguito, di assumere qualsiasi iniziativa».

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«Si tratta del resto solo di supposizioni, sinora – dice al cronista che gli fa una domanda specifica – e non ho detto nulla contro il ministro o l’Esecutivo. Sono dunque scioccato dalle parole che mi sono state attribuite e che non ho mai pronunciato. Non è normale. Un giornale deve essere rispettoso anche del lavoro di una istituzione come quella che rappresento e non mettermi in bocca parole che non avuto. Fa male alle istituzioni, non fa male a me. Abbiamo un teatro che va molto bene, abbiamo vicino un sindaco che ci appoggia in pieno ed è questo che conta per la città e per l’Italia».

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