Emergenza criminalità, Sangiuliano: «Cultura è antidoto contro la violenza»

di Redazione

Il Ministro della Cultura: «La scuola, le istituzioni locali e lo Stato devono fare la loro parte»

«La cultura, oltre a essere fattore di identità e strumento di attrazione, è la chiave di volta con cui operare cambiamenti solo all’apparenza impossibili. La crescita civile e culturale delle persone ha infatti un ruolo sociale e morale». Lo scrive in un intervento sul ‘Mattino’ il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, a proposito dell’uccisione a Napoli del diciottenne Francesco Pio Maimone, del quale sabato scorso sono stati celebrati i funerali.

«Napoli è una città che sprigiona potente energia, spesso positiva. Ma è anche un luogo capace di generare forti contrasti: da una parte passione, bellezza e intelligenza, dall’altra brutalità e violenza», osserva il ministro parlando della sua città. E aggiunge: «Urlare lo sdegno, indignarsi, sottolineare l’assurdità di tali eventi è doveroso ma non basta. Per pochi giorni, forse ore, si denuncia quanto è accaduto. Poi la stanchezza e l’accettazione mesta di una certa inevitabilità prendono il sopravvento. È tremendo ciò che è avvenuto e purtroppo ciclicamente accade. Dobbiamo rompere questo circolo vizioso».

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Sangiuliano ricorda che «Napoli è la sublime mostra di Capodimonte a Parigi, le nuove sale del Museo Archeologico Nazionale, l’ambizioso progetto dell’Albergo dei Poveri e… la vita stroncata di un giovane, ucciso persino nelle sue speranze di vita migliore attraverso l’impegno e il duro lavoro».

Educare le giovani generazioni

Per questo, sottolinea, «dobbiamo educare le giovani generazioni a comprendere il valore e il significato della bellezza che le circonda, abituarle a frequentare i nostri musei, teatri e biblioteche, rendendole capaci di emozionarsi ad ogni sguardo che gettano sulla nostra città. Per questo nobile scopo, il libro e la lettura hanno un ruolo cruciale. Leggere, nella nostra era convulsa, compulsiva e frammentata, è quasi un gesto rivoluzionario: concedersi del tempo per immergersi tra le pagine, in cui scatenare il proprio immaginario, senza alcuna mediazione se non il proprio bagaglio personale, è una delle esperienze più belle e gratificanti di cui dobbiamo riappropriarci con forza».

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«Attraverso la letteratura si matura, si acquisisce consapevolezza e, in una sola parola, si migliora. Migliorando, con noi stessi, anche ciò che ci circonda. La scuola, le istituzioni locali e lo Stato devono fare la loro parte. La crescita morale, la sconfitta della violenza sono un dovere di tutti. Nessuno può girarsi e guardare dall’altra parte», conclude il ministro della Cultura.

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