Minori violenti, lo scrittore Zurlo: «Togliere i figli ai genitori segnati da condotte a rischio»

Negli ultimi giorni numerosi episodi di aggressione a Napoli

Minorenni accoltellati da aggressori minorenni. Le cronache delle ultime ore raccontano in maniera plastica che esiste un’emergenza criminale minorile e ci dicono che è necessario aprire una riflessione sul ruolo dei genitori dei minori violenti.

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Vincenzo Zurlo, carabiniere e scrittore, interviene su numerosi episodi di aggressione avvenuti a Napoli e che oggi occupano le pagine dei maggiori quotidiani di informazione. «La verità è che chi delinque segue quasi sempre modelli sbagliati e quasi sempre quei modelli sbagliati sono in famiglia – ci dice Zurlo – Chi cresce in contesti deviati, assorbe sin da bambino modi di fare e di comportarsi deviati. E questi modi di fare si traducono nella sopraffazione, in atteggiamenti criminali che poi si ripercuotono su altre giovanissime vittime».

Autore del libro ‘Mamma camorra. Nel ventre del male’ edito da Stylo24 e in vendita su Amazon, lo scrittore stabiese Vincenzo Zurlo spinge il piede dell’acceleratore sulla necessità di una normativa più severa per ‘salvare’ i minori da famiglie segnate da condotte criminali. «Chi nasce in una famiglia di mafia farà il mafioso e quei pochi casi che sfuggono a questo impietoso destino non fanno nemmeno statistica», scrive Zurlo.

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Ecco perché per l’autore si dovrebbe intervenire a gamba tesa nei nuclei familiari, togliendo i bambini. «I giudici dovrebbero adottare per i minori decisioni analoghe a quelle adottate nei casi di famiglie in cui accadono violenze o i genitori sono tossicodipendenti», spiega Zurlo in ‘Mamma camorra. Nel ventre del male’. Per lo scrittore questo tipo di intervento è il solo in grado di dare un’opportunità ai minori a rischio.

«Poche settimane fa – ci spiega – a Torre Annunziata c’è stata un’operazione antidroga. I giornali hanno raccontato di mamme e padri che usavano i figli per spacciare droga. E sempre i giornali hanno riferito che, in sede di Riesame, alcune di quelle mamme hanno ottenuto i domiciliari e sono tornate a casa dai loro figli, quei figli che loro stesse stavano educando allo spaccio. Mi chiedo: che speranza hanno questi minori di salvarsi da soli? Ci si può salvare da soli quando si nasce in questi contesti? Ovviamente no».

In un passaggio del libro, Zurlo sottolinea: «Il figlio di un mafioso non ha alternativa alla mafiosità del padre, chi vive di crimine continuerà a farlo e chi tenta il riscatto sociale dovrà confrontarsi con una parte di società che non gli darà fiducia e lo additerà come potenziale pericolo».

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