Napoletani scomparsi in Messico, l’appello della famiglia al presidente López

Raffaele, Antonio Russo e Vincenzo Cimmino scomparsi il 31 gennaio 2018

«Sono ormai trascorsi quasi cinque anni dalla scomparsa dei nostri connazionali ed in qualità di avvocato che assiste la famiglia chiedo personalmente ed a nome della stessa che si continui con le ricerche perché non si è mai persa la speranza di sapere cosa sia accaduto e dove si trovino Raffaele, Antonio e Vincenzo, che per noi risultano ancora ufficialmente scomparsi»: lo afferma Claudio Falleti, legale delle famiglie di Raffaele e Antonio Russo e di Vincenzo Cimmino, scomparsi il 31 gennaio 2018 da Tecalitlan, nello Stato messicano di Jalisco, in Messico, rivolgendo un appello al presidente Manuel Lopez Obrador.

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«Dopo un lungo iter processuale e diversi arresti, il 9 aprile del 2021 i poliziotti Salomon Adrian Ramos Silva ed Emilio Martines Garcia venivano condannati a cinquant’anni di carcere. Nel mese di marzo 2022 in un’operazione congiunta delle autorità statali e federali più di 70 persone con unità cinofile sono state impegnate per una ulteriore ricerca nel comune di Tecalitlan, Jalisco, nei pressi di un ponte sulla strada per Jilotlán de los Dolores. Al presidente e alla comunità di Tecalitlan il legale delle famiglie chiede di fornire qualunque «notizia o qualche informazione importante».

«Il tema degli Italiani all’estero in qualità di vittime di un reato – sottolinea Falleti – deve trovare una giusta considerazione politica, sono certo che il Ministero degli Esteri e le ambasciate si adoperino al massimo delle proprie competenze e con grande professionalità ma i rapporti di reciprocità e collaborazione con molti Stati devono andare ben oltre, rimarcando quanto per noi italiani sia importante sentirsi protetti e non sentirsi mai soli fuori dal nostro Paese».

Setaro

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