Contratto Sanità, 91euro in più e bonus incarichi

Riguarda 545mila persone. A infermieri fino a 170 euro

Un riconoscimento importante, e da molti definito “dovuto”, dopo due anni e mezzo di pandemia vissuti sempre in prima linea. Arriva il nuovo contratto di lavoro per i 545mila dipendenti del Servizio sanitario nazionale, dagli infermieri ai radiologi alle ostetriche e moltissime altre figure della sanità  pubblica.

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Il contratto è stato sottoscritto la notte scorsa e prevede innanzitutto un aumento retributivo medio lordo mensile di 91 euro, oltre a bonus fino a 20mila euro per diverse tipologie di incarichi e per gli infermieri gli aumenti arrivano fino a 170 euro inclusivi della già  prevista indennità .

“Un gran bel risultato – afferma il ministro della Salute Roberto Speranza -. La firma dell’intesa è arrivata stanotte con il consenso di tutte le organizzazioni sindacali. L’accordo accresce diritti e tutele e porta un meritato incremento retributivo per tutto il personale del comparto sanità”. In particolare, sottolinea, “per i circa 270 mila infermieri, c’è una valorizzazione con aumenti tra i 146 e i 170 euro al mese. E’ un passo avanti importante che indica la direzione giusta”.

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Anche per il sottosegretario alla Salute Andrea Costa si tratta dii un segnale “importante di riconoscimento a tutte quelle figure che in questi due anni e mezzo di pandemia hanno fatto un lavoro straordinario. Oggi c’è la consapevolezza – commenta – che destinare risorse alla Sanità  non è una spesa ma un investimento”. E parla di una “stagione nuova per il riconoscimento del lavoro nella sanità  pubblica del nostro paese” il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Il contratto ha una vigenza 2019/2021, è finanziato con 241,6 milioni ed è stato firmato da Aran e dalle organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Nursind e Nursing Up. Sarà  ora trasmesso dall’Aran al Comitato di Settore per il parere, al Governo per eventuali osservazioni e alla Corte dei conti per la certificazione dei costi.

Varie le novità , oltre agli aumenti salariali. E’ innanzitutto prevista una riforma dell’ordinamento professionale ed un nuovo sistema di classificazione che semplifica le responsabilità  e le competenze. Vengono cioè superate le vecchie categorie e si introducono 5 aree: professionisti sanitari e funzionari, assistenti, operatori e personale di supporto. Gli incarichi dureranno 5 anni e possono essere di base, di media o di elevata complessità.

Le indennità  relative agli incarichi di media ed elevata complessità  – cui si accederà  tramite concorso pubblico – vanno dai 10 ai 20 mila euro. In applicazione di alcune disposizioni previste nelle ultime due leggi di bilancio, si istituisce inoltre l’indennità di specificità  infermieristica, l’indennità  di tutela del malato per altri profili del ruolo sanitario ed una specifica indennità  destinata al personale operante nei pronto soccorso. Ed ancora: si disciplina il lavoro a distanza e si migliorano le modalità di fruizione di permessi e congedi. Una nuova norma agevola inoltre la funzione genitoriale e introduce una priorità  nell’impiego flessibile dei genitori di figli minori che lavorano e che sono entrambi turnisti, consentendo loro lo svolgimento di turni di servizio opposti.

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Infine, più mobilità: ogni anno gli enti sanitari dovranno mettere a bando i posti disponibili per i trasferimenti e dovranno privilegiare le domande per ricongiungimento del coniuge o per l’assistenza dei figli minori, inabili o dei genitori. Tante famiglie, commentano i sindacati, potranno così ricongiungersi.

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