Ucraina, Biden prepara nuovo invio: si valutano armi più potenti

La Casa Bianca starebbe pensando a missili a lungo raggio, già chiesti da Zelensky

L’amministrazione Biden si sta preparando a inviare all’Ucraina armi più potenti nell’ambito di un nuovo pacchetto la prossima settimana. Lo riferiscono fonti dell’amministrazione alla Cnn. Si tratterebbe in particolare di sistemi di missili a lungo raggio, Multiple Launch Rocket System o MLRS, che da tempo sta chiedendo Volodymyr Zelensky.

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Le armi, prodotte negli Stati Uniti, possono sparare una raffica di razzi per centinaia di chilometri, molto più lontano di qualsiasi altro sistema già presente in Ucraina, e secondo Kiev potrebbe essere il punto di svolta nella loro guerra contro la Russia.

Un altro sistema richiesto dall’Ucraina è il High Mobility Artillery Rocket System o HIMARS, più leggero dell’Mlrs ma in grado di sparare lo stesso tipo di munizioni. Finora Biden aveva evitato di inviare questi sistemi per timore che l’Ucraina potesse utilizzarli per attaccare all’interno del territorio russo con la conseguenza di una reazione da parte di Mosca, riferiscono le fonti.

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L’Onu: vittime civili sfiora quota 4.000

Intanto sale il bilancio delle vittime civili accertate che sfiora quota 4.000 dall’inizio dell’invasione russa il 24 febbraio scorso. Lo ha reso noto l’agenzia delle Nazioni Unite per i diritti umani, secondo quanto riporta il Kiev Independent. Gli abitanti uccisi finora dalle forze russe sono infatti almeno 3.998 (dato aggiornato a mercoledì), mentre i civili feriti sono almeno 4.693. L’agenzia ritiene comunque che i dati effettivi siano molto più alti.

Prosegue il tentativo di accerchiamento di Severodonetsk

Prosegue il tentativo delle forze russe di accerchiare le città ucraine di Severodonetsk e Lyschansk nel Donbass (est) dopo la recente cattura di diversi villaggi a nord-ovest di Popasna: lo scrive l’intelligence britannica nel suo aggiornamento quotidiano sulla situazione nel Paese, secondo quanto riporta il ministero della Difesa su Twitter. Rimane quindi la pressione di Mosca nell’area di Severodonetsk, ma Kiev ha ancora il controllo di molteplici settori, il che impedisce ai russi di avere il pieno controllo del Donbass.

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