Covid-19, Abruzzo zona rossa per un giorno: da domani si torna arancione. I cittadini ‘ristretti’ per principio

Quello che sta capitando in Abruzzo è la sintesi di un anno e più di politica italiana. Un anno che lascia capire quanto chi governa il nostro paese sia in piena confusione e giochi sulla pelle degli italiani e sulle sue libertà semplicemente per questioni di principi e dispetti.

Ieri il Tar de L’Aquila ha deciso di sospendere l’ordinanza del Presidente Marco Marsilio che cambiava ‘colorazione’ all’Abruzzo. Nulla questio se la decisione non avesse effetto solo per un giorno. Oggi, sabato 12, per effetto della sentenza che ha dato ragione al Governo la regione sarà infatti zona rossa. Domani, per volontà del Governo (lo stesso che ha firmato il ricorso) si tornerà tutti in zona arancione. La decisione del tribunale regionale sospende l’ordinanza del Presidente Marsilio giudicata illegittima.

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«Con la sentenza del Tar Abruzzo – afferma il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia – che ha sospeso l’ordinanza del Presidente Marsilio, che aveva autonomamente portato la Regione da zona rossa ad arancione, è stato ripristinato il principio della tutela prioritaria della salute». Ecco, la questione è tutta lì, il principio di chi dovesse firmare. Non nel merito della questione dell’emergenza Covid-19. I numeri infatti parlano di una situazione in miglioramento. E chi se ne frega se i cittadini dovranno privarsi ancora di libertà.

«Pochi minuti dopo la pubblicazione della sentenza del Tar, ho ricevuto la telefonata del ministro Speranza che mi trasmette il testo dell’ordinanza, alla sua firma questa sera, che riconosce l’Abruzzo in zona arancione. A partire da domenica. Si consuma così uno di quei capolavori di burocrazia amministrativa che rende le istituzioni incomprensibili ai cittadini». è l’amaro commento del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.

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