Coronavirus, il 3 marzo il Cts chiese la zona rossa per Alzano Lombardo e Nembro

Un governo prima eccessivamente sordo, poi decisamente attento ai pericoli. Tant’è che nel verbale della riunione del 3 marzo, nella quale il Cts aveva proposto di istituire misure restrittive in Valseriana, suggerendo zone rosse per Alzano Lombardo e Nembro, un suggerimento rimasto assolutamente inascoltato. Lo si apprende dal verbale reso pubblico dal consigliere regionale della Lombardia Niccolò Carretta, di Azione.

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 «Il Comitato – si legge – propone di adottare le opportune misure restrittive già adottate nei comuni della zona rossa anche in questi due comuni (Alzano e Nembro, ndr.), al fine di limitare la diffusione dell’infezione nella aree contigue».

«I due comuni – si legge ancora – si trovano in stretta prossimità di Bergamo e hanno una popolazione rispettivamente di 13.639 e 11.522 abitanti. Ciascuno dei due paesi ha fatto registrare attualmente oltre 20 casi, con molta probabilità ascrivibili ad un’unica catena di trasmissione. Ne risulta, pertanto, che l’R0 è sicuramente superiore a 1, il che costituisce un indicatore di altro rischio di ulteriore diffusione del contagio», sottolineavano gli esperti. Ma le zone rosse non furono istituite.

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