Le mani dei Contini sul San Giovanni Bosco: il clan influenzava anche le liste d’attesa

In cambio di denaro riusciva anche a decidere la priorità

Influenzava anche le liste d’attesa il clan Contini nell’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli: emerge dall’inchiesta dei carabinieri e della Dda di Napoli incaricati di eseguire undici misure cautelari nei confronti di presunti affiliati alla famiglia malavitosa federata nella cosiddetta Alleanza di Secondigliano. Il clan, secondo quanto emerso, in cambio di denaro riusciva anche a decidere la priorità. A fornire quest’informazione agli inquirenti è un collaboratore di giustizia, Teodoro De Rosa.

Era un ex consigliere di una municipalità partenopea, racconta il pentito, a gestire ‘l’affare delle liste di attesa e tavolta le prestazioni venivano concesse anche senza pagare il ticket: i soldi finivano nelle casse del clan e al sanitario coinvolto il clan faceva pervenire un regalo. Il trucco, ha spiegato De Rosa agli inquirenti della Procura e ai carabinieri del Nucleo Investigativo, simulare un’urgenza: il ricovero era immediato e anche l’intervento richiesto. «Si tratta di interventi che vengono favoriti senza la necessità di alcuna prescrizione – ha spiegato De Rosa ai pm antimafia napoletani – l’unica prescrizione raccomandata sono i soldi».

Setaro

Altri servizi

Donna trovata senza vita a Napoli: la 51enne aveva una ferita alla testa

Due le ipotesi: omicidio o grave incidente domestico Due certezze e tanti dubbi ai quali dare una risposta: è giallo a Napoli per la morte...

Maxi frode all’Iva sull’importazione dei carburanti: sequestri per 260 milioni

Il prodotto veniva importato dalla Croazia e dalla Slovenia Avrebbe importato carburante nel mercato italiano eludendo sistematicamente il pagamento dell’Iva, rivendendolo così a prezzi estremamente...

Ultime notizie

Gelsomina Verde, ancora minacce alla famiglia: il fratello presenta denuncia

Il giudice nella sentenza: fu un delitto aberrante Aggressioni verbali, minacce, offese e provocazioni. Il dolore per la famiglia della povera Gelsomina Verde, detta Mina,...

Camorra nel Nolano: estorsioni 2.0 grazie a un rampollo del clan ingegnere

Pressioni anche sulla Curia di Nola Niente più estorsioni porta a porta ma 2.0: il rampollo del clan laureato in ingegneria aveva iniziato a lavorare...

Omicidio Maimone, Francesco Pio Valda in aula: «Non vado fiero di quello che ho fatto»

L'imputato: «Chiedo ancora scusa» «Voglio dare un messaggio a tutti i miei coetanei: non vado fiero di quello che ho fatto e non avevo il...