Centrale di riciclaggio internazionale nel Napoletano: giro d’affari da 2,6 miliardi | Video

Oltre 6mila ‘clienti’, per lo più italiani

Quindici immobili a Vilnius (di cui due appartamenti di lusso siti nel centro storico, due alberghi e un bar-ristorante), cinque immobili a Riga (di cui due appartamenti di lusso), una villa ad Ercolano con piscina e campo di calcio, un immobile a Portici, un immobile a Como e uno yacht.

Sono tra i beni per oltre 25 milioni di euro sequestrati dalla Guardia di Finanza di Napoli nell’ambito dell’indagine coordinata anche dalla Procura partenopea (sostituti procuratori Vincenzo Piscitelli, Mariasofia Cozza, Claudio Onorati e Silvio Pavia) che ha consentito di scoprire una centrale per il riciclaggio internazionale di denaro che agiva tra la provincia di Napoli, Lecce, Riga e Vilnius.

Pubblicità

I numeri dell’operazione

Il valore dei beni sequestrati, secondo gli inquirenti, corrisponderebbe al guadagno netto ottenuto dall’organizzazione con i suoi ‘servizi’ attraverso i quali sarebbero stati riciclati oltre 2,6 miliardi di euro, per oltre 6mila ‘clienti’ (per lo più italiani, principalmente localizzati in Campania, Lombardia e Lazio). Nel corso delle indagini erano già stati sequestrati oltre 700 mila euro in contanti, criptovaluta detenuta in nove portafogli digitali per 1,3 milioni di euro e beni di lusso (orologi e gioielli) per 330 mila euro. Contestualmente alle misure cautelari, sono state eseguite, in Italia e all’estero, numerose perquisizioni personali e locali nei confronti di tutti i soggetti coinvolti nell’indagine.

Per il gip Maria Laura Ciollaro, «le condotte realizzate sono di particolare rilievo e gravità, anche per le ricadute su tutto il sistema economico, a causa della ingente quantità di capitali quotidianamente sottratte alle casse dello Stato, aggravandone la situazione finanziaria e sottraendo risorse da impiegare in settori nevralgici».

Pubblicità Federproprietà Napoli

Le persone coinvolte

Il giudice, su richiesta della Procura di Napoli, ha disposto il carcere per Michele Scognamiglio, 50 anni; Marco Spinola, 36 anni (entrambi residenti a Riga e dirigenti delle società coinvolte, il primo ritenuto a capo dell’organizzazione); Gianluca Giordano, 30 anni (responsabile dei servizi informatici e gestore delle carte di debito e credito anonime usate per il riciclaggio dalle società); Rita Gargiulo, 48 anni (responsabile delle società dei rapporti con i clienti). Domiciliari, invece, per Concetta Maisto, 46 anni (responsabile del personale della società) e Alessandro Orefice, 31 anni, collaboratore di Scognamiglio e Spinola, come Carmen Barbato, 31 anni e Felice Salomone, 50 anni, cui è stato notificato un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Setaro

Altri servizi

Ex Ilva, Urso: «Garantiremo nuove risorse per impianti e sicurezza»

Ma serve l’Aia prima di chiudere il negoziato Nuove risorse per la manutenzione, la sicurezza e il rilancio produttivo dell’ex Ilva, ma prima di chiudere...

Bimbo in coma al Santobono, il padre: «Non riesco a credere a maltrattamenti»

L'uomo chiede chiarezza: fare luce su vecchie fratture Da una settimana, il piccolo Pietro, nove mesi appena, è ricoverato in coma all’ospedale Santobono di Napoli....

Ultime notizie

ChatGPT, la nuova frontiera della ricerca online: è rivoluzione?

Sapete dire qual è quella pagina che aprite più volte al giorno? No, non è Facebook o Instagram, ma Google! Per decenni il colossale...

Funivia del Faito, salgono a 26 gli indagati: avviso di garanzia anche all’Eav

Un atto dovuto in vista accertamento tecnico irripetibile del pm Passano da 25 a 26 gli indagati per la tragedia della funivia del Faito, costata...

Maria Rosaria Boccia: «Chiara persecuzione mediatica»

L'imprenditrice annuncia querele ed esposti L’imprenditrice Maria Rosaria Boccia annuncia di aver presentato stamane «le prime querele» nei confronti di testate e singoli giornalisti «che...