Il Governo prova a mettere ordine nello sport: dalla giustizia ai mandati dei dirigenti

Un decreto legge a breve in Consiglio dei ministri

Dall’infinito processo Juventus al tormentone sui mandati dei dirigenti, le vicende che negli ultimi mesi hanno tenuto banco sul fronte dello sport cercano di trovare almeno parziale soluzione in alcuni provvedimenti contenuti in un decreto legge ormai quasi definito nel suo contenuto e che giovedì prossimo andrà al vaglio del Consiglio dei ministri.

Circa un terzo della quarantina di articoli del dl, dedicato in gran parte alla organizzazione della pubblica amministrazione, propone infatti misure in materia di Sport, spaziando dal processo sportivo alle plusvalenze, dalle esigenze per le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 alla disciplina su mandati e deleghe dei componenti degli organismi sportivi.

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In particolare il governo prova a riformare i ricorsi alla giustizia sportiva in modo che la classifica non possa cambiare a campionato in corso, con l’obiettivo di evitare l’altalena di provvedimenti per la Juve nel campionato appena concluso, tra sanzioni nel punteggio prima inflitte, poi ritirate e quindi riapplicate in misura diversa. Con inevitabili ricadute indirette anche sulle altre squadre.

Il provvedimento, ovviamente, riguarderebbe non solo il calcio, ma tutte le federazioni, tenute ad adeguare i rispettivi regolamenti di giustizia sportiva. Ci sono anche modifiche al trattamento fiscale delle plusvalenze delle società sportive professionistiche, per evitare che si configurino abusi che hanno già dato molto da lavorare ai giudici, e un ritorno alla centralità della Covisoc sul controllo finanziario, come annunciato ieri a Palermo dal ministro Abodi.

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C’è poi la previsione di riordino della disciplina dei mandati e delle deleghe dei componenti degli organismi sportivi, in cui si prevede un’apertura con delle prescrizioni per superare l’attuale limite di tre. L’obiettivo è arrivare a uno sblocco con un quorum aumentato fino al 66% per essere rieletti per il quarto mandato. In merito, a quanto trapela, si interverrà però in due tempi, anche in vista della pronuncia della Corte Costituzionale, attesa per il 5 luglio. Quanto alle nomine di Sport e Salute, altra questione attualmente sul tavolto, ancora nessuna decisione ufficiale, si provvederà in ogni caso in base ai requisiti necessari.

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